L. ENRIQUE: “Non so ancora se andrò via. Il mio futuro si deciderà nell’incontro che avrò con i dirigenti”

Le parole del tecnico giallorosso nella conferenza stampa,vigilia di Roma-Catania…

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In queste ultime 2 partite la Roma cerca l’Europa, qualificarsi farebbe modificare la sua decisione di rimanere qui? “Cerchiamo di ottenere la qualificazione da tanto tempo, non sarà facile perchè ogni volta che abbiamo l’opportunità di avvicinarci non siamo sati precisi, mi interessa solo questo”.

Lei lascia il suo progetto incompiuto se va via? “Voglio parlare solo del Catania. Non è questa la conferenza stampa che voglio fare io”.

Tu hai detto che nel calcio italiano c’è spazio per il tuo calcio. Dopo quello che è successo a Genoa e a Firenze, tu pensi che ci sia spazio umanamente per te? Per i tuoi valori? “Calcisticamente sono convinto di si. Vedo due squadre che giocano benissimo a pallone (Juve e Milan,ndr) e fanno bellissimo gioco. Umanamente non vedo differenze. Non vedo che siete furbi e cattivi…siete come gli spagnoli, i tedeschi…L’episodio di Rossi è brutto da vedere e mi dispiace ma non penso che si debba giudicare e penso che sia bravissime persone tutte e due. Che la maggioranza stia con Delio Rossi è un po’ strano. La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato ‘falli correre e fuori le palle!, ma la prima cosa che ho fatto che non è piaciuta ai tifosi si è fatto un casino della madonna…chi vede i giocatori durante la settimana? Chi sa come stanno fisicamente? Se arrivi a farlo con Curci non succede nulla. Se lo faccio con Totti e De Rossi succede un casino della madonna. Ma di che stiamo parlando? Non lo so…questo è il mio pensiero. La forza di questa squadra è il tifo passionale. Sono un combustibile instancabile, sono fedeli al massimo e hanno sostentuo la squadra anche quando non lo meritava. Ma a volte esagerano…però ammetto che sono incredibili”.

Domani c’è il Catania di Montella che è un idolo tra i tifosi. Come ha vissuto il confronto con lui che è stato fatto tante volte durante la stagione? “E’ anche il mio idolo…l’ho visto quando ha fatto 4 gol in derby. Era un giocatore bravissimo e ora è un allenatore bravissimo. E’ giovane e gli auguro un bellissimo futuro”.

Come si aspettava la sua prima stagione italiana? “Di più non me lo aspettavo. Ma non mi aspettavo niente. Quando sono venuto qui sono venuto a occhi chiusi. Ho conosciuto Baldini e la società, ho visto che sono persone molto serie…dopo sono venuto senza nessun obiettivo in particolare. So che il progetto proponeva un gioco offensivo…Più difficile no…non me lo immaginavo”.

L’eventuale qualificazione in Europa Leguae peserà sul suo bilancio? “Si, sarà importante. Certo che mancano 2 partite e non è ancora finito…”

Secondo lei è più importante qualificarsi in Europa League o seguire il suo programma? “Tutte e due. Ma sempre si giudica una squadra per i risultati. Io penso che giocare come giocavamo dall’inizio per arrivare al risultato è la cosa più importante”

Il tema dominante in queste ore non è il Catania o la possibilità di qualificazione in Europa League ma il suo futuro. Lei è stato molto chiaro, o comunque parzialmente chiaro la scorsa volta. Sarà determinante, per decidere il suo futuro a Roma o meno, l’incontro a fine stagione con la società oppure questo incontro è superficiale e inutile? “No, no…non è superficiale per niente! Sarà importante…”.

Sarà fondamentale? “Fondamentale lo hai detto tu, io dico che è importante”.

Quindi può decidere se restare a Roma o meno sulla base di questo incontro? “Sulla base di che cosa fa la squadra e sulla base di cosa io sento”.

Questi giorni Sabatini ha detto delle cose importanti. E’ vero che potrebbe rappresentare un problema per la squadra la sua permanenza? Prende la parola Elena Turra: “Sabatini ha espresso un suo pensiero”. Luis Enrique:”Se Walter dice così è il suo pensiero ma è fondamentale avere un buon rapporto con i tifosi. Per andare avanti il tifo e la squadra deve seguire la stessa strada e così l’allenatore”.

Le sue parole ha fatto scattare alcune voci su alcuni suoi sostituti. Le indiscrezioni su Villas Boas le hanno dato fastidio? “No, anzi penso all’inverso: sono tutti grandi allenatori. Nessun fastidio e alla squadra neanche perchè adesso per loro l’allenaotre è Luis Enrique e devono fare il meglio fino alla fine. E dopo si vedrà…gli allenatori passano”.

Prima ha parlato di un accordo con i calciatori. Non pensa di aver fatto delle scelte a discapito del risultato? “Ho messo prima il formare una squadra ai risultati. Ho messo gli interessi della squadra prima dei miei. Questo è quello che penso che sia il cammino più giusto. Fare una squadra signfica che tutti devono sapere che hanno delle responsibilità. Lei ha fatto l’esempio di De Rossi ma lo rifarei. Alla fine si vince così. Nessuno va avanti alla squadra, nessuno nemmeno Messi. E’ la squadra che ti fa vincere non il singolo. E’ il mio pensiero”.

Se questo percorso di formazione è riuscito perchè vuole andare via? “Ancora non lo so. Non dico che sia un percorso facile…”

Domani si gioca l’ultima partita in casa. Che cosa si aspetta? “Mi aspetto come al solito un comportamente quasi perfetto del tifo che ci è stati sempre vicino. In casa penso che abbiamo avuto un inizio complicato ma dopo siamo migliorati. Non credo che abbiamo fatto male. Mi aspetto l’appoggio del tifo perchè c’è ancora u’ occasione. Domani sarà incredibile vedere Giorgio Rossi che farà la sua ultima partita con la Roma, sarà una bella giornata”.

La squadra è stata messa da parte nel giudizio? “Io ho un pensiero: a me piace proteggere sempre la squadra. Io ho crercato di dare personalità alla squadra. Io sarò sempre vicino alla squadra se lo vedrò che mi seguono. Ci sono tante partite in cui potevano fare di più. Ho visto due squadre: una che giocava benissimo e una che non faceva quello che gli dicevo, ma non perchè non volesse ma perchè il calcio è un sport incredibile”.

Mancano 180 minuti alla fine del campionato. Che campionato è questo italiano? Come lo giudica? “Per me questo è un campionato bellissimo. A me piace un campionato così incerto. Il pareggio della Juventus non cambia il giudizio sulle nostre sconfitte. La classifica per la Champions e l’Europa League è una lotta incredibile e mi piace tantissimo”.

Domani potrebbe essere l’ultima panchina all’Olimpico. Lei si attende un verdetto della Curva? “E’ difficile valutare questo…quello che mi interessa è vedere il tifo. Una delle vittorie più belle è stata quelel contro l’Udinese dove la squadra era in difficoltà e il tifo ci ha aiutato. E quando arriva la vittorie è  bellissimo. E quando facciamo il nostro lavoro e ci riusciamo è bellissimo. Quando non ci riusciamo è normale che la gente sia arrabbiata…lo sarei anche io”.