CALCIO. DI NATALE: “Sui gay non sono d’accordo con PRANDELLI”

Su un’intervista del settimanale “Chi”, l’attaccante dell’Udinese Antonio di Natale replica a Prandelli sulla prefazione del libro di Cecchi Paone “Il campione innamorato”…

(Getty images)

 

Riguardo alla prefazione di Prandelli sul libro di Alessandro Cecchi Paone, “Il campione innamorato“, dove il ct della Nazionale invitava i calciatori gay a fare coming otu, Di Natale replica: “Professionalmente stimo parecchio mister Cesare Prandelli e gli sono affezionato come uomo, ma non sono d’accordo con lui. Infrangere il tabù dell’omosessualità nel mondo del calcio è un’impresa difficile, direi quasi impossibile. Mi chiedo: come potrebbero reagire i tifosi? Mica possiamo prevedere le reazioni di tutti. Mi dispiace, ma non condivido la scelta di rendere pubblica, almeno nel mondo del calcio, una situazione privata così importante. Il nostro mondo, sotto certi punti di vista, è molto complesso”. E sul settimanale troviamo anche le opinioni di ex campioni come Gianni Rivera e Antonio Cabrini. Secondo Rivera “Ognuno si organizza la vita come vuole, ma non sapevo neanche che nel mondo del calcio ci fossero dei gay, è una novità assoluta per me. Se c’erano giocatori gay ai miei tempi e non lo dicevano, potrebbero fare la stessa cosa adesso. Non capisco a cosa possa servire dirlo in giro, mica gli eterosessuali lo vanno a dire in pubblico”. E poi Cabrini: “Il coming out è a discrezione personale, ma è chiaro che il mondo del calcio non è proprio quello ideale per dichiararsi, porterebbe di sicuro dei problemi. Negli stadi c’è molta ignoranza sul tema della diversità, basta vedere come vengono trattati i calciatori stranieri (…) Si immagini che cosa accadrebbe se un giocatore in attività si dichiarasse, quale sarebbe la pressione mediatica sulla squadra, i compagni, l’ambiente”. Anche Diego Milito interviene sull’argomento: “Condivido quanto dichiarato da mister Prandelli. Personalmente non mi è mai capitato di percepire che un mio compagno vivesse con questo tipo di segreto. Ma, se così fosse, sarebbe sbagliato tacere. Sono sicuro che i tifosi, i compagni di squadra e gli sponsor amerebbero il calciatore fregandosene della sua vita privata, non farebbero mai e poi mai pesare una situazione simile”.