LAZIO. REJA: «Il gol andava annullato. Klose e Lulic tornano a Bergamo. Domani vittoria per giocarcela con l’Inter»

Le parole del tecnico della Lazio che domani sera affronta il Siena allo Stadio Olimpico…

(getty images)

E’ già vigilia di campionato nel Centro Sportivo di Formello. Domani la Lazio scende in campo allo Stadio Olimpico alle ore 20.45 contro il Siena e il tecnico biancoceleste Edy Reja si presenta in conferenza stampa per parlare della gara contro gli uomini di Sannino.

Ecco le parole dell’allenatore goriziano.

Torniamo a Udine, alla rissa del finale e a quel fischio che non si sa da dove è arrivato. Voi lo avete sentito?

«Lo sapete perché si sono viste le immagini. Noi abbiamo sentito i tre fischi e pensavo fosse terminata poi ho sentito Bergonzi dire continuiamo continuiamo. Marchetti era a terra perché pensava fosse finita, Gonzalez si è fermato. Io ho gridato a Gonzalez che non era finita, ma ormai era tardi e Pereyra ha segnato. Noi non abbiamo considerato regolare il gol perché non si sa da dove è venuto il fischio. Poi c’è stata una reazione accesa ma credo sia anche comprensibile perché c’erano 15 secondi da giocare. Inizialmente sembrava che Bergonzi volesse scodellare il pallone, poi così non è stato. Il regolamento prevede che se si sente il fischio bisogna scodellare il pallone dove era quando è avvenuto il fischio. Lui non l’ha sentito e io non discuto la sua direzione perché aveva fatto bene. Poi c’è stato questo fischio suo malgrado. La società ha fatto i suoi passi e attendiamo le novità. Bisogna vedere il ricorso come verrà analizzato. Io devo guardare alla gara di domani, non abbiamo i tre punti perché li ha fatti l’Udinese».

Avete parlato di quanto accaduto? «La comunicazione c’è stata, sappiamo quello che è successo. Ho parlato con Dias e aveva sentito il fischio come tutti. Nessuno ha detto che nn l’ha sentito. Lo stesso Scaloni è partito perché ha sentito il fischio. Il gol era da annullare, tutto qui».

Il fischio sembra essere arrivato da vicino il campo, non dalla tribuna: «Questo non lo posso dire, ma l’impressione era quella. Mi sembrava abbastanza vicino, ma non posso dire. L’ho sentito abbastanza bene e non solo io, un po’ tutti»

Quota 55, siete tutti lì. Ora il traguardo non dipende più dalla Lazio, oppure sì?: «Dipende da noi ancora, non siamo ancora morti anche se qualcuno lo pensa. Dipende tutto da domani, se vinciamo domani si potrebbe accendere una luce che aspettiamo da tempo. Sarebbe importante per il finale, nonostante i problemi che abbiamo. Chi scende in campo deve dare il massimo. Domani è l’ultima opportunità per centrare l’obiettivo».

Come è la situazione legata agli infortuni? «In base alle notizie dallo staff medico deciderò su chi fare affidamento. Devo valutare la condizione di Rocchi, di Biava. Dovrò trovare le soluzioni adeguate. Non ho molti difensori a disposizione, potrei optare per Scaloni o cambiare modulo. Ma non so ancora».

Si torna sul finale del Friuli. Dalla tv i fischi si sono sentiti molto bene: «A me sembrava che fosse terminata perché i tre fischi erano chiarissimi. Come li ho sentiti io li hanno sentiti i giocatori in panchina e in campo. Io che posso dire? La società farà i suoi passi, farà ricorso. Sono valutazioni che rimandiamo».

Un commento sulla prestazione di Udine: «Sul piano della volontà, della voglia di fare risultato la prestazione c’è stata. Non ci sono state ripartenze, loro stavano meglio. Abbiamo giocato tre quarti della partita nella nostra metà campo. Ma sul piano difensivo, dell’attenzione, li abbiamo contenuti bene. Dovevamo provare a fare risultato in quel modo per le nostre caratteristiche. Siamo mancati dalla metà campo in su. Loro hanno fatto il tiro in porta di Di Natale e poi di Basta, ma conclusioni in porta non ne hanno mai avuto vicino alla porta».

Rocchi come sta?

«Rocchi gioca ogni tre giorni, domenica ha lavorato molto e stava bene dal punto di vista fisico. Se domattina sta bene giocherà».

E Lulic? «Abbiamo fatto lavoro ieri con la palla, stiamo facendo lavoro almeno per averlo domenica. Per domani vedremo, parliamo con lui domattina. Poi dipende dalla rosa che avrò a disposizione». 

Klose quando torna? Ai tifosi piacerebbe saperlo vista la confusione degli ultimi giorni: «Anche a me piacerebbe spiegare, ma in questo campionato ho già detto che è successo un po’ di tutto. A me non è mai capitato in oltre 30 anni una situazione così. Per quanto riguarda Klose credo che oggi sono 36 giorni da quando si è fatto male. Ieri ha ripreso con noi e dovrebbe esserci per domenica. Lo stiramento prevede 30 giorni di stop. Poi una settimana di lavoro con la squadra, quindi spero per domenica a Bergamo».

La gara di domani è fondamentale? La squadra ci crede ancora?

«Sì sì. Noi abbiamo parlato, non ci sono alternative, abbiamo questa gara, o dentro o fuori. Per noi è indispensabile vincere, domani chi gioca deve dare il massimo. Dobbiamo trovare la reazione giusta, quella che abbiamo trovato in altre situazioni perché sul piano caratteriale questa squadra ha dato il massimo. Prevalentemente mentale, di vittorie non ne abbiamo avuto molte ultimamente ed è un po’ di tempo che non le abbiamo. C’è un po’ di sfiducia e di sconforto. Ci sono sempre episodi che mettono in discussione, come quello di Udine o quello del gol di Novara. Anche prima e dopo il derby c’è sempre stato da lamentarsi. Mi piacerebbe che domani arrivasse una vittoria e un po’ di serenità per giocarsi la Champions con l’Inter».