GAZZETTA DELLO SPORT. Totò, poi c’è il western

Una sintesi dell’articolo de ” La Gazzetta dello Sport”. Partita quasi finita, Udinese in contropiede, ma gli ospiti si fermano. Segna Pereyra, scoppia il finimondo. Friulani terzi

(getty images)

 

Nello scontro diretto con la Lazio va in meta l’Udinese, sospinta anche dal tifo di Inter e Napoli, e si scatena il mischione: ora sono in quattro a guardare l’Europa da quota 55. La mischia non è solo metaforica, purtroppo: al raddoppio dei friulani a molti giocatori e dirigenti della Lazio saltano i nervi ed è bagarre. Tutti contro tutti con l’arbitro che sembra un fuscello sballottato dalle onde. Sono minuti imbarazzanti sia per l’ondivago e incomprensibile comportamento di Bergonzi (che avrebbe dovuto porre fine alla gara imboccando il sottopassaggio) sia per l’insistenza-insensata della protesta della Lazio, pagata con l’espulsione di Dias, l‘ammonizione di Scaloni e una possibile squalifica del portiere Marchetti che a un certo punto ha spinto l’arbitro. Sul contropiede che porta Pereyra a realizzare da centrocampo (il portiere Marchetti era fuori dall’area per l’ultimo assalto) si è udito un triplice fischio. Pensando che provenisse dall’arbitro i giocatori laziali si sono fermati e quindi Pereyra ha proseguito indisturbato l’azione infilando la porta. In realtà il fischio è arrivato dagli spalti, opera di un tifoso che non vedeva l’ora di poter celebrare il fondamentale successo dei suoi beniamini. Lo abbiamo sentito nitidamente anche noi, in tribuna stampa. Non è stato l’arbitro ad emetterlo ma se anche fosse stato Bergonzi, beh sarebbe cambiato solo il punteggio non certo la sostanza del risultato. Tre punti all’Udinese e Lazio nell’ingorgo. In tutta la gara si sono resi pericolosi solo alla fine del primo tempo con una girata di testa di Rocchi deviata da Handanovic con un bel colpo di reni.
La reazione L’Udinese ha condotto la danza poggiando i suoi tentativi sull’ordinata regia di Pinzi, uomo ovunque, sul movimento di Fabbrini e le cavalcate di Pasquale nella prima parte. Poi è cresciuto Asamoah e Domizzi ha piazzato qualche spunto.
Decisivo quello del 69′ chiuso da un traversone forte e radente sul quale Di Natale si è esibito in una mezza girata volante di altissima scuola (Prandelli starà gongolando) che ha consegnato a Guidolin i tre punti della rimonta.