BRASILE. ADRIANO: “Una birra non mi basta”

L’Imperatore torna a parlare e stavolta ce l’ha col Corinthians, sua ex squadra, che minaccia di portare in tribunale. Bevo, sì. E allora?

(Getty Images)

Ritorna a parlare ADRIANO, dagli schermi di TVglobo. Dopo il licenziamento per giusta causa da parte del Corinthians e lo stop per l’operazione alla caviglia, l’Imperatore non pensa al ritiro ma rilancia: “Spero di rientrare al più presto, magari con la maglia del Flamengo. La Nazionale? Giocare il Mondiale di casa è il mio sogno, cercherò con tutte le mie forze di realizzarlo. Ho ancora 30 anni, se smetto adesso potrei anche pentirmi di una tale decisione. Sono stato messo più volte in castigo, mi sono sentito umiliato dal comportamento della società. Ho sempre avvertito in anticipo per le mie assenze agli allenamenti. Sono stato testardo, all’inizio della fase di recupero ho saltato parecchi appuntamenti ma mai senza preavviso. Porterò il Corinthians in tribunale. Non sono riuscito a identificarmi con San Paolo – confessa -. Non che sia brutta, è una città meravigliosa ma sono carioca e sono abituato alle spiagge”.

Evidentemente l’Imperatore, pur ammettendo di aver saltato oltre 60 sedute di fisioterapia, non ha mandato giù giù certi provvedimenti della società brasiliana nei suoi confronti, come quando lo ha costretto ad una settimana di allenamento completamente solo. Infine, Adriano conclude parlando della sua vita privata, spesso fuori gli schemi: “Bere quando sono con gli amici mi piace, che c’è di male? – ha ammesso -. Lo fanno tutti i calciatori, non è un mistero. Non riesco a limitarmi a una sola birra”.