ROMA. LUIS ENRIQUE: “Totti parla poco, ma nel calcio conta l’esempio che dai in campo”

Le parole del tecnico spagnolo alla vigilia della gara contro la Fiorentina….

(getty images)

Luis ENRIQUE ha incontrato i giornalisti presenti al centro sportivo ‘Fulvio Bernadini‘ per la consueta conferenza stampa di vigilia. Di seguito le dichiarazioni  integrali (parola per parola) del tecnico asturiano:

Considerando l’andata, dovete più preoccuparvi della Fiorentina o della vostra mancanza di continuità?
Ci dobbiamo preoccupare di tutto, prima di noi, del nostro livello e di quello che facciamo, e dopo della Fiorentina. Arriva in un momento di difficoltà, dopo avere vinto l’ultima trasferta in casa della capolista e alla fine del campionato uno deve preoccuparsi ancora di più di essere più attento, sia all’avversario che al proprio comportamento. Entrambe le cose saranno importanti.

Da qui alla fine, la squadra può fare il salto di qualità e concentrare tutte le proprie forze?
La realtà è che la squadra ha fatto quello che ha fatto: delle cose buone, sennò non saremmo a questo punto del campionato con un’opzione (per il terzo posto ndr). Ma che non siamo stati regolari è visibile: lavoriamo ogni settimana per cambiare e per vedere una squadra più regolare, ma non è facile. Mancano 6 partite, quasi niente ma tutto l’importante: tutto ciò che servirà per dire se avremo fatto o no una bella stagione. Però posso solo assicurare che daremo tutto in campo e faremo la nostra proposta. Dopo vediamo se ce la facciamo

De Rossi contro l’Udinese ha fatto il centrale e tendeva a saltare il centrocampo con lanci lunghi (la Roma ne ha fatti ben 21). Credi che lui, o qualunque altro giocatore, faccia meglio ricoprendo un ruolo fisso o cambiandolo? Totti con l’Udinese si è molto allargato a sinistra: come gli chiedi di fare un tipo di lavoro diverso? Ne discutete o dipende solo da te?
Sulla prima: dipende da ogni calciatore. Alcuni possono giocare solo in un ruolo ec è una cosa molto pericolosa: se esce uno meglio di te è difficile giocare. Daniele invece può fare il regista, l’interno come in Nazionale, e il centrale difensivo, come ha fatto con noi in qualche partita. Per me è sempre una cosa buona contare su calciatori che possano giocare ad alto livello in diversi ruoli. Certo è diverso giocare in una posizione o in un’altra. Sui lanci lunghi: non parlo delle strategie di partita, non dico niente di come le prepariamo o dei difetti dell’avversario. E’ il nostro modo di giocare e facciamo sempre una proposta associativa. Se giochiamo in un modo non significa che dimentichiamo cosa vogliamo. Vogliamo sempre il pallone e vogliamo sempre fare la nostra proposta, anche se lo facciamo con risultati diversi come potete vedere. Con l’Udinese abbiamo fatto una partita belissima ed un alvoro incredibile. La partita è stata quasi sempre più vicina alla nostra squadra. Su Francesco: è un calciatore di un livello unico, non so come catalogarlo. Si è sempre messo a disposizione della squadra: io ci parlo e gli dico come vedo che può essere importante, ma lui ha tantissima esperienza e gestisce da solo tante situazioni della partita, perché sa già da solo quello che deve fare. Io da fuori vedo tutto benissimo e cerco di aiutare la squada, ma in tante situazioni la qualità individuale del calciatore gli permette di sviluppare da solo il gioco. Con Francesco è più facile, perché lui interpreta il calcio in modo diverso dal 95% dei calciatori.

Contro l’Udinese i primi fischi alla squadra e al suo nome…
Non lo sapevo, grazie per avermelo ricordato! Per te era un ricordo bello…

Per me non cambia niente…
Va bene, però dici sempre lo stesso.

Non può essere, perché è la prima volta che vi succede.
Ok.

Comunque poi i tifosi vi hanno trascinato alla vittoria. Che accoglienza si aspetta domani? Si sente di chiedere ai tifosi di continuare a seguirvi o di mandare loro qualche messaggio?
Con l’Udinese il tifo è stato chiave, lo abbiamo visto tutti. Hanno visto che i ragazzi si sforzavano e facevano di tutto per vincere la partita ed hanno creduto nella squadra. Questo mi fa tantissimo piacere. Noi capiamo chiaramente che dopo le sconfitte o qualche figuraccia che abbiamo fatto è normale siano arrabbiati, ma di sicuro i ragazzi e la squadra hanno bisogno di appoggio e di fiducia e i tifosi gliela stanno dando al 99%. E’ normale che ogni tanto mostrino infelicità e noi lo capiamo, ma noi di sicuro saremo sempre più forti col tifo e anche con l’Udinese si è visto. Partita che era iniziata così così e poi è cambiata totalmente. Ringraziamo la fedeltà del tifo e speriamo sia sempre così.

Marquinho ha portato qualcosa di importante: ha caratteristiche diverse rispetto ai propri compagni, verticalizza molto e va al tiro frequentemente e con coraggio, che ne pensa? Domani un anno dall’avvento della società americana: si sente di parlare del loro operato? Avverte l’esistenza di un progetto serio e compatto? Secondo lei si sente l’assenza di un Presidente fisso nella capitale?
Marquinho è stato importante per noi e ripeto che è difficilissimo acquistare un giocatore a gennaio ed è difficilissimo per lui adattarsi ad un altro modello di vita, a un’altra squadra e ad un altro paese. Ma Marquinho ha una maturità diversa e sta andando oltre le nostre aspettative. Tu lo hai definito perfettamente, ha caratteristiche diverse: può saltare l’uomo, verticalizza sempre, attacca lo spazio e calcia benissimo,. Non avete ancora visto come calcia e sicuramente farà gol calciando, perché ha un tiro violentissimo. Ora sta segnando con la testa e per lui non è normale Si sta mettendo a disposizione, chiede sempre cosa non fa bene e in cosa deve migliorare e questo non è usuale in una squadra di calcio. Siamo tutti contenti, crediamo sia stato un grande acquisto. Sulla proprietà… auguri, domani passa un anno! Che altro gli devo dire io? Hanno fatto tutto bene, tranne prendere questo allenatore!

Mal di trasferta preoccupante per la Roma, sia per i gol che per le vittorie. Si è interrogato sul punto in cui si debba migliorare? Pjanic come sta? Gioca oppure usa ancora De Rossi centrale?
Sulla seconda lo so ma non lo dico. La Prima: certo è curioso, la stagione e i dati sono curiosi, ma non credo abbiamo male di trasferta. Ho visto tante volte i ragazzi fare buone prestazioni fuori casa. In questa stagione non pareggiamo quasi mai: o vinciamo o facciamo figuracce. Non è facile da capire, ma non sono molto dispiaciuto: quando faccio figuracce si, ma vincere 15 partite in questo campionato con una squadra come la nostra… sono tanti punti. Dobbiamo migliorare in trasferta quando perdiamo o pareggiamo, certo, ma questo è un discorso diverso. Ogni settimana pensiamo a quello che sta succedendo, ma siamo vicini a quelli che stanno facendo un grande campionato, quindi il nostro non dovrebbe essere pessimo. 15 partite vinte sono tante e abbiamo fatto partite positive contro squadre di un livello alto. Certo dobbiamo cambiare le troppe sconfitte, ma non credo che finora abbiamo fatto un campionato da dimenticare, sapendo che la nostra squada  giovanissima e andrà sicuramente in crescita o che comunque dovrebbe crescere nei prossimi anni.

La Roma soffre anche nei secondi tempi. Con l’Udinese l’unico risultato migliorato nei minuti finali. Concretamente come si agisce? E’ solo problema di tenuta mentale o anche fisico?
Una squadra può vincere 5 partite di seguito e poi perdere 5 di seguito. Quest’anno la differenza tra le squadre è piccolissima. Uno entra in una dnamica e poi non ne esce, però non ho visto squadre che corrano più di noi. Neanche la Juve, che ha un’intensità incredibile. Ma il nostro sforzo lo vediamo ogni giorno. Però quando stai per perdere le gambe pesano di più ed è più difficile. La squadra però ha un livello fisico altissimo ed un livello mentale penso alto ed ha voglia di fare, che è quello che mi interessa. Inizia a trovarsi nei concetti a cui lavoriamo dall’inizio. Io non credo sia una situazione puntualmente mentale, fisica, tecnica o tattica. Dobbiamo migliorare in tutti gli aspetti, non in uno soltanto.

All’andata forse la sconfitta fuori casa che lei ha accettato meno. Sarà uno stimolo in più per domani?
Neanche me la ricordavo, ma ora che si me la ricordi mi viene voglia di iniziare la partita al più presto e sarà un bello stimolo. E’ stata una partita brutta per noi, il risultato è la cosa più importante, l’ho sempre detto, ma credo ci si arrivi meglio facendo una buona prestazione. Quella fu una partita diversa, con uno, due e poi tre di meno. La squadra ha avuto il pallone nel campo avversario ed ha provato a lottare fino alla fine… Cosa vuoi che dica? Il risultato è stato… No ingiusto no, questo è impossibile. Il risultato è stato duro, difficile da capire e accettare, ma, per quello che ho visto in campo, i calciatori hanno dato una bella prova. Sicuramente sarà uno stimolo per questa partita.

Totti dal punto di vista carismatico che apporto dà in campo? Quanta sicurezza infonde alla squadra?
Non utilizza troppo le parole magari, ma in campo l’esempio è molto meglio della parola. Quello che fa e quello che fa vedere ai compagni è importante. Nell’ultima partita ha fatto un grande sforzo per essere utile alla squadra, per essere in campo anche non al 100% e poi per essere vicino alla squadra. Il cuore che ci mette in campo rende tutto più facile per tutti: ha fatto una partita bellissima contro l’Udinese e mi aspetto una partita bellissima anche domani. Abbiamo bisogno di lui ed abbiamo bisogno che la squadra sia arrabbiata.

Al momento ritiene Bojan meglio se in campo a partita in corso? Nelle ultime 5 partite la Fiorentina ha incassato 5 reti in casa, ed ha vinto una sola volta, anche se a Milano. Che squadra è? Cosa la preoccupa maggiormente dei viola?
Mi preoccupa che non è una squadra che era preparata per lottare per non retrocedere, che era fatta per essere più vicina alle competizioni europee. E’ una squadra di altissima qualità, basta guardare Jovetic e Montolivo, calciatori di livello top, che giocano con la Nazionale. Come Vargas e Behrami, Pasquale. Mi preoccupa che hanno bisogno di fare punti e di arrivare più pronti alla salvezza. Mi preoccupa cosa faranno in campo. Bojan? Lo stesso discorso vale per tutti i giovani: lasciamoli in pace, a giocare e lavorare. Tutti stanno facendo dei miglioramenti e sono contentissimo di contare su di loro e sul fatto che sono più forti ogni giorno che passa. Io farò le scelte che ritengo migliori per la squadra, ma tutti loro stanno facendo un lavoro interessantissimo che darà i suoi frutti.