IL MESSAGGERO. Pazza e magica Roma

IL MESSAGGERO. Pazza e magica Roma

Una sintesi dell’articolo de Il Messaggero. La notte dell’Olimpico era cominciata con la bocciatura di allenatore e giocatori, ma è finita tra le bandiere al vento…

(getty images)

La notte dell’Olimpico era cominciata con la bocciatura di allenatore e giocatori, ma è finita tra le bandiere al vento e gli abbracci in tribuna e in campo. La Roma, come ricorda l’edizione odierna de Il Messaggero,  spinta nella ripresa dal tifo della Sud, supera 3 a 1 l’Udinese e fa ancora una volta il pieno sulle rivali nella corsa alla zona Champions, come era successo due domeniche fa. Battuta nettamente, per gioco e occasioni, la formazione di GUIDOLIN, perdono contemporaneamente anche la Lazio e il Napoli. Ora sono a un punto dal quarto posto e a quattro dal terzo. OSVALDO e TOTTI sono decisivi e non solo con i loro gol. Per carattere e qualità. Ma pure Luis Enrique che, con tre cambi in partenza, migliora l’assetto e lo fa tornare competitivo in questo scontro diretto (per differenza reti l’Udinese è però in vantaggio). Rientrano TADDEI, per ROSI, TOTTI per BOJAN e PJANIC per HEINZE, con De Rossi che torna in difesa. L’Olimpico è mezzo vuoto. La Sud ricorda  ai giocatori con fischi e cori di tifare solo la maglia. Per tutti, tranne che per Totti. Non si salva nemmeno l’asturiano che  ne prende più dei suoi ragazzi. I giallorossi hanno una prima occasione con Marquinho, imbeccato da Totti, ma è Osvaldo ad aprire le marcature: la punta scambia con Pjanic, vince il contrasto con Danilo, entra in area e calcia di destro. Handanovic respinge, ma il centravanti di sinistro firma l’1 a 0 e l’undicesima rete in campionato. L’italoargentino  si porta l’indice davanti alla bocca per zittire chi critica la Roma.  Il capitano comincia a sinistra, come accadeva durante la gestione Zeman. Ma ha libertà di movimento. I tre davanti si scambiano le posizioni.  Il centrocampo giallorosso, in fase di non possesso, soffre l’inferiorità numerica. E sulle fasce

PEREYRA e PASQUALE attaccano spesso TADDEI e JOSE’ ANGEL, anche se Guidolin, mai vincente all’Olimpico contro i giallorossi, disegna un assetto troppo rinunciatario. La Roma gioca un bel primo tempo. Ma spreca, cosa non nuova, troppe chance. Un paio con Lamela, una con Marquinho, lanciato ancora da Osvaldo. Anche Totti, con due conclusioni da fuori, ha la possibilità di lasciare il segno. HANDANOVIC è bravo e non si fa sorprendere. Kjaer chiude su Pereyra, aiutando Stekelenburg, ma prima dell’intervallo pareggia l’Udinese con il primo gol in campionato di Fernandes, liberato in area da una magia, una palombella improvvisa, di Di Natale. Piatto destro in solitudine e 1 a 1 al minuto 43. Anche nella ripresa c’è solo la Roma. Osvaldo, su imbucata di Totti, colpisce il palo: sul sinistro angolato, la deviazione che incide è sempre di Handanovic. Marquinho tocca in mezzo per LAMELA, sinistro a giro sul palo lontano e ancora un grande intervento del portiere sloveno che si salva in angolo. Esce Lamela, dentro Bojan che da destra appoggia al centro e Coda rischia l’autorete. Su verticalizzazione di Taddei, OSVALDO vola in area, salta Danilo e mette a sedere Handanovic. A quel punto alza la testa e quasi da fondo campo inventa l’assist per il 2 a 1 di Totti, sinistro davanti alla porta e quinta rete del torneo per il capitano. A digiuno dal 21 gennaio, Totti festeggia sotto la Sud il gol numero 212 in serie A (267 in assoluto) e il quindicesimo in carriera all’Udinese. Chiude i conti Marquinho che sfrutta il cross di Boja, autore di una bella cavalcata sulla fascia sinistra, ed insacca di testa lanciando la Roma nella corsa al terzo posto.