GAZZETTA DELLO SPORT. Interrotta Moduli e Sneijder Ranieri riparte dai soliti rebus

GAZZETTA DELLO SPORT. Interrotta Moduli e Sneijder Ranieri riparte dai soliti rebus

Col Catania forse si torna al 4-4-2, con Wes e Forlan in panca. Ieri incontro tecnico-Moratti

(Getty images)

Squadra che perde, si cambia. Peccato che a furia di mischiare uomini, ma soprattutto sistemi di gioco, Claudio Ranieri sembra non sapere più come uscirne. Ecco perché, a tre giorni dalla sfida ad altissima tensione contro il Catania, la prima domanda che si pone il tifoso nerazzurro ormai prossimo alla depressione è quale Inter s’inventerà il tecnico romano per salvare panchina e quel che resta della stagione. Nel frattempo va registrato l’incontro di ieri con Massimo Moratti, che ha confermato al tecnico una fiducia inevitabilmente a tempo. Dalla Lazio in poi Il caos tattico nasce dopo il derby, quando i nerazzurri conquistano la sesta vittoria consecutiva cavalcando la solidità del 4-4-2 cui si era giunti causa infortunio di Sneijder. Il 22 gennaio arriva la Lazio e l’allenatore insiste con il centrocampo in linea e l’olandese in panchina. Nella ripresa entra Wes, si rivede il rombo, Pazzini segna (in fuorigioco) il gol vittoria ma spadroneggia la Lazio, tanto che a fine gara si sente il primo – e unico – Ranieri critico verso i suoi. Da lì inizia la girandola di moduli e di sconfitte. A Napoli (Coppa Italia) è 4-4-1-1 con Sneijder dietro a Milito. Quattro giorni dopo a Lecce torna dall’inizio il rombo. Wes si muove dietro a Milito e Pazzini, ma nell’intervallo resta negli spogliatoi perché con Alvarez si restaura il 4-4-2. Confermato a Roma, ma con un centrocampo senza veri esterni (Zanetti, Palombo, Cambiasso, Obi) imbottito di altri muscoli nel secondo tempo: fuori Pazzini per Poli, malgrado lo 0-2.
Quelle frasi E siamo al Novara. Dopo la sfuriata di Moratti («Squadra scarsa»), ti aspetti un’Inter coerente con la precedente. Invece Ranieri vara l’albero di Natale, con Sneijder e Alvarez dietro a Milito. Altra retromarcia nell’intervallo: fuori Ricky e dentro Pazzini. Ma non basta, si chiude con un 4-2-4 in cui uno sconsolato Forlan pesta i piedi al guardalinee e viene sacrificato Poli (il più grintoso e mobile) perché «Stankovic e Cambiasso hanno più esperienza» spiegherà Ranieri. Ma forse, con due soli centrocampisti, serviva la gamba più del palmarès. Altra ultima spiaggia (il Bologna), altra corsa. Siamo al 4-2-3-1 con Faraoni, Sneijder e Forlan dietro a Pazzini. Finisce 0-3… Infatti a Marsiglia tocca a Sneijder con due punte: Forlan e Zarate, che non giocava titolare da tre mesi e infatti non riuscirà a dribblare nemmeno le polemiche. L’Inter però lotta e quindi non c’è da stupirsi se a Napoli Ranieri insiste col rombo, inserendo Milito per Zarate. Sugli esterni però gli uomini di Mazzarri fanno ciò che vogliono, quindi nell’intervallo Sneijder e Forlan (o meglio, le loro controfigure) lasciano il posto a Cordoba e Pazzini. E’ un inedito 3-5-2, che però fa acqua al centro, tanto che proprio lì Dzemaili slalomeggia e innesca Lavezzi-gol. E domenica? E siamo all’oggi. Quale sistema contro il Catania. Visto che si cammina sulle uova ed è concreto il rischio che se segna il Catania San Siro si infiammi, non ci sentiamo di escludere un ritorno al classico 4-4-2. Con Sneijder e Forlan che potrebbero pagare anche gli impegni in nazionale.