GAZZETTA DELLO SPORT. Ranieri torna al suo 4-4-2 Inter, il dilemma è: in panchina Forlan, Sneijder o entrambi?

GAZZETTA DELLO SPORT. Ranieri torna al suo 4-4-2 Inter, il dilemma è: in panchina Forlan, Sneijder o entrambi?

A tutti e due servirebbe giocare per trovare continuità E’ un’ipotesi anche la «vecchia» coppia Milito-Pazzini

(Getty images)

Claudio Ranieri ha deciso: di giocare, così pare, con il 4-4-2, o 4-4-1-1 che dir si voglia non è la stessa cosa, ma di sicuro cambia meno rispetto al giocare con uno, o due, trequartisti. Una scelta più drastica se definitiva, si vedrà rispetto a quelle fatte finora: era arrivato il momento di percorrere solo una strada, e magari per un po’ sempre quella, perché il recente disorientamento della squadra può essere stato frutto anche della poca continuità o chiarezza dal punto di vista dell’indirizzo tattico. Ora, un’altra decisione delicata: chi escludere fra Sneijder e Forlan, entrambi deputati a giocare da seconda punta con Milito o Pazzini. Sempre che alla fine Ranieri non decida di escludere inizialmente entrambi, ovvero i due che dovevano  far fare il salto di qualità all’Inter: lo farebbe per tornare alla coppia di centravanti puri Milito-Pazzini, che è stata comunque protagonista delle sette vittorie consecutive, assicurando entrambi, a turno, un lavoro di copertura e aiuto al centrocampo che fu garanzia di certi equilibri, poi smarriti ultimamente. E’ una soluzione non da escludere a priori, sempre che Milito — tornato solo ieri in gruppo — dimostri di non essere più debilitato dall’influenza come nei giorni scorsi. Se invece sarà 4-4-1-1, il dilemma sarà: fra Sneijder e Forlan, a chi farebbe più male la panchina? Entrambi non sono al massimo, ma ad entrambi, proprio per questo, in questo momento serve giocare, e non a singhiozzo, per trovare un po’ di continuità. Forlan in allenamento è convincente anche dal punto di vista della condizione atletica, ma di fatto è tornato in campo dopo quattro mesi abbondanti di assenza. Ma anche Sneijder deve ancora raggiungere la miglior condizione: l’olandese si sente bene, però le ultime partite hanno mostrato un giocatore a cui mancano lo spunto e la brillantezza che gli consentivano di fare la differenza.