JUVENTUS. Conte sulla gara di Coppa: «Gioca Storari, Del Piero non so. Le parole di Luis Enrique? Non commento»
Il tecnico bianconero parla in conferenza stampa
La Juventus capolista domani torna in campo per una sfida di Coppa Italia. Antonio Conte si presenta in sala stampa per presentare la sfida contro il Bologna: «L’infortunio di Vucinic? Noi guardiamo di partita in partita e cerchiamo di parlare solo al Bologna. Mirko sicuramente non ci sarà contro il Bologna e questo è quanto».
Una domanda extraJuve: «Tevez al Milan? Non è ancora ufficiale e quindi ne parlo solo quando lo sarà. Sicuramente è un top player».
La formazione anti-Bologna?: «E’ inevitabile che debba fare delle scelte, lasciando dello spazio a chi ha avuto poche opportunità finora di scendere in campo. Ci sono dei ruoli in cui dovrò scegliere anche fra le alternative che ho a disposizione. Soprattutto gli esterni. L’obiettivo rimarrà comunque quello di passare il turno con giocatori che partiranno dall’inizio e chi a gara in corsa. Servirà massimo impegno e applicazione da parte di tutti. Io invece ho la voglia di scoprire se abbiamo la necessità di scoprire se possiamo mantenere gli stessi ritmi del campionato per avere una visione generale della situazione. Alcuni in questo periodo non hanno avuto il piacere di scendere in campo e questa è un’occasione per avere da loro di scendere in campo».
Come sta Alessandro Del Piero?: «L’ho visto ieri. Ha un taglio importante sulla parte alta del volto. Difficile dire se potrà essere disponibile domani. Da parte sua c’è tanta voglia. Serve però l’ok dei medici».
Per Luis Enrique la Roma è al livello della Juve? «Non mi piace commentare delle dichiarazioni per sentito dire. Io guardo in casa mia. Massimo rispetto della Roma e di Luis Enrique».
Una certezza sulla formazione di domani c’è: «Giocherà Storari da qui fino alla fine. Per la coppa è lui il titolare».
«La nostra ambizione principale è di provare a vincere ogni competizione alla quale prenderemo parte affrontando domani un Bologna che non verrà a Torino come vittima sacrificale».
