MILAN. Gattuso, ancora incerta la data del rientro

Uno degli elementi che possono essere certamente considerati una delle colonne di questo Milan negli ultimi anni è certamente Rino Gattuso, fermo ormai dall’inizio del campionato essendosi infortunato nel corso della gara contro la Lazio che ha inaugurato la stagione, ma per un infortunio che va al di là della carriera di un calciatore visto che è stato colpito da una paresi del sesto nervo ottico che ancora non è stata completamente assorbita.

Il centrocampista, infatti, aveva lamentato già prima di scendere in campo di avere difficoltà alla vista che gli davano la sensazione di vedere doppio, ma nonostante questo con il consueto spirito da combattente che lo ha sempre caratterizzato aveva deciso di non ascoltare il parere del medico che gli aveva consigliato di riposare e aveva comunque voluto giocare, anche se poi si è ritrovato a scontrarsi con Nesta e a dover affrontare una diagnosi che può spaventare chiunque e che inizialmente non sembrava così grave. Al momento Gattuso è l’unico giocatore rossonero che rientra nella lista degli infortunati e per cui è ancora difficile fare una previsione sul rientro, ma lo staff medico rossonero ha deciso comunque di stargli vicino il più possibile e di non forzarlo per far sì che possaa guarire in modo il più naturale possibile.

In queste settimane per quanto possibile Gattuso ha provato ad allenarsi mantenendo la fasciatura sull’occhio sinistro che i medici gli hanno messo per precauzione ed evitare sforzi eccessivi alla vista e non ha mai mancato di far sentire il suo apporto ai compagni scendendo spesso in panchina nel corso delle partite che lo hanno visto assente. Ora, però, quello che conta maggiormente e a cui tengono i tifosi rossoneri è permettere a Gattuso di guarire con la tranquillità necessaria vista la delicatezza dell’infortunio , anche se c’è stato anche chi è arrivato a dubitare sul futuro della sua carriera pur non essendoci state conferme ufficiali da parte degli specialisti che lo hanno in curo, ma conoscendo lo spirito che caratterizza il giocatore sembra difficile poter dare credito a questa ipotesi.

Ilaria Macchi