Normal One Ranieri: «Orgoglioso di aggiustare l’Inter»

(getty imagess)

Chiunque sia capitato sulla panchina dell’Inter nell’era post Mourinho, deve confrontarsi inevitabilmente con lo Special One. Non è da meno il neo allenatore nerazzurro Claudio Ranieri ascoltato dai microfoni della Gazzetta dello Sport: «Come il Mago Herrera, Mourinho è nella storia dell’Inter. Ma con lui abbiamo avuto solo polemiche normali, ogni allenatore difende la propria squadra. In campo ci siamo sempre salutati»

Il tecncio è in parte sorpreso di questa chiamata«Sono orgoglioso di essere all’Inter, anche se non me l’aspettavo e pensavo di più a una soluzione all’estero. Ma evidentemente il ruolo di aggiustatore di situazioni delicate è nel mio karma. L’importante è metterci la solita voglia. Questo, più che un mestiere, è una passione. Brutta classifica? Io la trovo bella, anche perché altrimenti non mi avrebbero chiamato… E poi le altre in fondo ci stanno aspettando, un po’ tutte hanno lasciato punti per strada. Ora sta a noi rimontare».
Fiducia e punti Normal anche la ricetta per rialzare la squadra: «Contro il Novara la squadra mi è parsa abbattuta. Dobbiamo recuperare voglia di divertirci, fiducia, autostima. E soprattutto fare punti. Contro il Bologna contano quelli, poi penseremo al gioco. Questi giocatori un anno e mezzo fa erano campioni di tutto. Sono scivolati, vero, ma a chi non succede? Voglio rivedere quella squadra che da avversario mi dava la sensazione di non mollare mai. Una squadra difficilissima da battere. Anche se nel 2010 se non era per Pazzini soffiavo loro lo scudetto con la Roma… Il Pazzo mi sentirà». E se la ride.
Per quanto riguarda il modulo: «Come idea vorrei mantenere il rombo, ma mi prendo qualche ora per decidere e comunque la priorità è capire come vincere la partita. Detto che Milito e Pazzini possono convivere, magari adeguando qualche movimento, con l’argentino che è tra i due è il più portato ad allargarsi, Alvarez, Coutinho e Zarate sanno agire da trequartisti. E lo stesso Forlan non è certo una prima punta, può svariare su tutto il fronte d’attacco».