IL CORRIERE DELLO SPORT. Ranieri contro passato e futuro

IL CORRIERE DELLO SPORT – “Avanti con Ranieri“. Do­po la notte da incubo contro lo Sha­khtar, il tecnico giallorosso aveva bisogno di sentire pronunciare que­ste parole. Sono arrivate dalla viva voce di Paolo Fiorentino, il diretto­re operativo di Unicredit, ieri in vi­sita a Trigoria, per dare una scossa all’ambiente nel momento cruciale della stagione e nel bel mezzo di un passaggio di mano della società. […]

CALENDARIO
[…] Però, e questo Ranieri lo sa bene, prima di volare a Donetsk nell’agen­da giallorossa ci sono altri appuntamenti da non fallire. Due su tutti, che arrivano a stretto giro di posta: domenica a Marassi con il Genoa e poi mercoledì a Bologna, nel re­cupero della gara sospesa per ne­ve, la Roma non può permettersi altri passi falsi se non vuole vede­re allontanarsi il quarto posto, obiettivo minimo di questo cam­pionato per questioni d’orgoglio e, soprattutto, di bilancio e prospet­tive per la prossima stagione. […]

DEJA’ VU – Due sconfitte consecutive in campionato. Un’identità tattica smarrita per strada, una squadra che sembra solo la brutta copia di quella ammirata fino a pochi mesi prima. Difficoltà nella gestione del­lo spogliatoio, con un turn over che, invece di ottimizzare l’impiego del­le risorse, finisce con il creare solo più musi lunghi (ultimo sfogo perve­nuto quello di Borriello, in panchina mercoledì). La sensazione di dejà vu è forte, perché buona parte delle obiezioni mosse oggi a Ranieri sono le stesse che hanno accompagnato Spalletti nelle ultime settimane del­la sua esperienza in giallorosso. […]

RIMPIANTI –
Nel caso di Ranieri, tut­tavia, il contrasto tra i giorni belli e un presente fatto di pioggia è anco­ra più netto. Perché lui, il tecnico di San Saba, è quello che soltanto la scorsa primavera è arrivato a gio­carsi lo scudetto all’ultima giornata dopo una rimonta pazzesca, ha per­so la Coppa Italia in casa perché Mi­lito dall’altra parte era in stato di grazia e a fine agosto s’è visto sfug­gire la Supercoppa dopo essere pu­re passato in vantaggio a San Siro. Lui, romano e romanista, se n’era andato da giocatore nel 1974 e ci ha messo 35 anni per tornare, da alle­natore, pregustando fino all’ultimo il successo al primo tentativo. An­che Spalletti aveva sfiorato uno scu­detto all’ultima giornata, ma tra la grande delusione e il divorzio è tra­scorsa un’intera stagione, spesa al­l’inseguimento dell’Europa con l’illusione di un nuovo inizio. Non sarà così per Ranieri, nessuna illusione: aveva detto chiaro e tondo « non fir­mo per un anno », ora come ora il discorso del rinnovo è praticamente chiuso.[…]