ATP Finals 2015: è caccia a Djokovic. Ecco la preview

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TENNIS PREVIEW | ATP World Tour Finals 2015 – E’ stata una lunga annata, dominata in maniera incontrastata da Novak Djokovic: per il serbo sono arrivati ben 10 trofei (tra cui 3 Slam e 6 Masters 1000; 10 successi come nel famoso 2011, superabile di un’unità in caso di trionfo in queste Finals) e 4 finali (tra cui quella del Roland Garros). Ma a cercare di rovinargli la festa nel galà londinese ci sarà tutta l’èlite del tennis maschile mondiale, a partire da quel Roger Federer sconfitto quest’anno dal serbo in 4 occasioni su 6 (tutte finali di tornei), tra cui a Wimbledon (per il secondo anno consecutivo) ed agli US Open. Analizziamo i due gironi, da quest’anno rinominati in omaggio dei vari vincitori del torneo a partire dal 1970 ad oggi.

GRUPPO “STAN SMITH” (NOVAK DJOKOVIC, ROGER FEDERER, TOMAS BERDYCH, KEI NISHIKORI)

Un girone, almeno sulla carta, già deciso. Novak Djokovic non sembra realmente correre rischi di un’uscita prematura dal torneo; anzi, non sembra quasi correre il rischio di farsi scappare il titolo: 22 vittorie consecutive e 4 tornei di fila, solo 5 sconfitte nel 2015 a fronte di 78 vittorie. “Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate” potrebbe definirsi, ‘dantescamente’, lo stato d’animo dei suoi avversari. Evitato un girone di ferro comprensivo sia di Federer che di Nadal, il serbo dovrà vedersela però con la leggenda svizzera, già incontrato 3 volte qui alle Finals (3-1 per Djokovic il bilancio, tra cui la vittoriosa finale del 2012 e quella di 12 mesi fa, non disputata per il forfait di Federer). In una formula ‘round robin’ come quella del torneo londinese, è fondamentale cominciare bene il proprio cammino fin dall’inizio. Ed è per questo che Kei Nishikori e Tomas Berdych si giocheranno ampie chance di passaggio del turno già nel loro debutto. Se la missione del nipponico appare ben più complessa contro la corazzata serba, il ceco potrebbe sgambettare Federer per tentare un clamoroso ‘ribaltone’ dei pronostici. I numeri di Berdych contro lo svizzero non danno molta fiducia (14-6 per Federer i precedenti, 2-0 quest’anno) e quelli contro Djokovic appaiono come un’autentica condanna a morte (20-2 per il serbo gli h2h).

Nel post US Open il ceco non ha brillato nei grandi eventi ma ha portato a casa due successi in tornei minori (Shenzhen e Stoccolma), mentre l’ultimo vero sussulto di Nishikori è datato inizio Agosto con la vittoria a Washington. Federer proviene da un’altra grande stagione, caratterizata da 6 successi e 4 finali (tra cui quelle a Wimbledon ed agli US Open, entrambe perse contro Djokovic), e solo in queste ultime settimane ha dato qualche segnale di debolezza, perdendo prematuramente sia a Shanghai (contro Ramos) che a Parigi Bercy (contro Isner), ma registrando nel mezzo il bel successo casalingo di Basilea liquidando Nadal nella finalissima. Djokovic è lo strafavorito alla vittoria del girone, con il secondo posto che dovrebbe andare a Federer, che considerando la combinazione indoor più giocare al meglio dei 3 set, può tentare anche il colpo grosso ai danni del serbo. Una superficie però che tradisce alcune aspettative iniziali, risultando meno rapida di quanto possa apparire. No, non è la classica lastra di ghiaccio per iper-battitori. In tutto ciò si inseriscono i già citati Berdych, che dovrà tenere mentalmente fin dall’esordio, e Nishikori, con il dubbio forma fisica che lo attanaglia costantemente nel rendimento in campo. Palline e racchette in campo, Domenica 15 si comincia!

GRUPPO “ILIE NASTASE” (ANDY MURRAY, STANISLAS WAWRINKA, RAFAEL NADAL, DAVID FERRER)

E’ il gruppo più equilibrato. Un girone guidato da un Andy Murray che si presenta teoricamente favorito per il primo posto, ma volenteroso di disertare le Finals per concentrarsi al 100% alla finale di Coppa Davis che si disputerà sulla terra rossa indoor di Gent, in Belgio, contro i padroni di casa tra due settimane. Un Murray che si è preparato a questo Masters di fine anno allenandosi proprio su questa superficie, in vista del grande obiettivo di tutta la Gran Bretagna. Come già detto, queste Finals le avrebbe disertate, ma quando il board dell’ATP ha risposto alle sue intenzioni comunicando che avrebbe rischiato una multa salata, ecco che lo scozzese è tornato sui suoi passi. Resta da capire in che modo affonterà questo torneo, da giocare in casa tra l’altro, considerando che Murray quest’anno ha convinto, a sorpresa, più sulla terra rossa (2 vittorie tra Monaco di Baviera e Madrid) che sul cemento (un solo successo a Montreal, a fronte di 3 finali), date le caratteristiche storiche di gioco del britannico e la distribuzione di gioco su entrambe le superfici. E pronti a scalzarlo da un posto in semifinale nel Masters, ci sono sia il vincitore dell’edizione 2015 del Roland Garros, Stanislas Wawrinka, che il redivivo Rafael Nadal, alle prese con un’annata terribile prima di ottenere una leggera continuità di risultati nell’ultimo mese (finale a Pechino, semifinale a Shanghai, finale a Basilea e quarti a Parigi Bercy). 3 titoli e 3 finali per lui, in un’annata da 19 sconfitte; un regresso da fantascienza per uno dei marziani del tennis, che non ha mancato neanche in occasione di queste Finals di lamentarsi della costante scelta dell’ATP di disputare l’ultimo torneo della stagione sul cemento indoor, a discapito di altre superfici (cioè, la terra rossa a lui tanto cara). Infine c’è David Ferrer, che arriva a Londra dopo una stagione complicata, che gli è comunque valsa 5 titoli, con i recenti acuti di Kuala Lumpur e Vienna e che si presenta nella capitale britannica in un ottimo stato di forma. Un girone colmo d’incognite, con un Murray da decifrare, un Nadal da testare, un Wawrinka in bilico tra l’essere una sorpresa o una delusione, ed un Ferrer ‘on-fire’ pronto a vendere cara la pelle. Lunedì 16 si alzerà il sipario anche sul gruppo “Nastase”.

VITTORIA FINALE

Nelle ultime 12 edizioni del Masters, ben 10 sono andate alla coppia Federer/Djokovic, con lo svizzero vittorioso 6 volte ed il serbo 4, tra cui le ultime 3 edizioni e quindi campione in carica. Sono gli unici due tennisti ad aver già vinto il trofeo; solo Nadal e Ferrer sono giunti in finale, tra gli altri contendenti. Dare un favorito per la vittoria, che non rientri nel duo serbo-svizzero, appare davvero difficile. Con Djokovic che parte ben avanti rispetto a Federer. L’attesa è (quasi) finita! Ai magnifici 8 il compito di dare spettacolo sui campi della O2 Arena.

Matteo Buccellato