Milan. Gattuso: “Inzaghi? E’ stata una soluzione affrettata”.

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NOTIZIE MILAN – Ai microfoni della trasmissione sportiva “Anch’io Lo Sport“, in onda sulle frequenze di Radio Uno, l’ex centrocampista del Milan, Gennaro Gattuso, parla della situazione rossonera: “La mia idea è che dopo oltre 25 anni ci può stare un momento negativo. La famiglia Berlusconi ha vinto tanto, ma oggi rimango perplesso perché non vedo una linea. Si possono fare stagioni negative ma c’è tanta improvvisazione. Sento parlare di un progetto di giovani, poi vengono venduti e si prendono i parametri zero. L’importante è essere onesti con i tifosi. Il Milan è stato per tanti anni al vertice e ora c’è un periodo di flessione: ci può stare, ma l’importante è avere una linea ben precisa. Inzaghi? Quando si è giovani se non ci si sbatte i denti si fa fatica a capire. Se ti propongono il Milan non puoi dire di no, ma secondo me è stata una mossa affrettata da entrambe le parti. Come la mia a Palermo. Siamo stati dei grandissimi giocatori e abbiamo vinto tanto, ma fare l’allenatore è un altro mestiere ed è complicato, bisogna fare esperienza e questa non si compra al supermercato. Bisogna lavorare e aggiornarsi, andare in giro e stare sul campo. Per quanto mi riguarda l’esperienza all’estero sicuramente mi ha reso più maturo. Ho la presunzione di dire che conosco di più il calcio da allenatore anche se ancora devo imparare molto. Ho scelto un percorso diverso, anche su piazze in pò ‘borderlinè, ma con la voglia e la consapevolezza di voler fare questo lavoro nel modo migliore possibile e di imparare. La prossima panchina in Italia o all’estero? Non lo so devo scegliere bene. Vengo da due anni e mezzo travagliati e spero di trovare un progetto. Io non lavoro per denaro ma per passione, spero solo di trovare una società che mi faccia lavorare tranquillamente con un progetto“. Il centrocampista parla anche dell’imminente sfida Italia – Inghilterra: “Posso capire il veleno della Juve con Conte e viceversa. Ma non è bello sentire uno come lui, che in questo momento è il migliore allenatore in Italia, venire bersagliato su ogni minima cosa. Questo non fa bene alla nazionale e al calcio italiano. Gli oriundi? Non vorrei affrontare questo discorso, non vorrei entrare in polemiche. Dico solo che oggi lo fanno tutti ed è giusto che lo faccia anche l’Italia. In tutto il mondo c’è la questione oriundi da tantissimi anni. Camoranesi? Lui sentiva le partite come noi, festeggiava e imprecava quando si perdeva. Era uno che dava tutto per la maglia e non posso dire diversamente. Cosa manca rispetto al 2006? Conte sta facendo un buon lavoro, la nazionale deve essere una squadra come il club. È difficile ma Lippi ci è riuscito in quei due anni. Lui ha sempre cercato di ragionare come una squadra, convocando i giocatori anche se non in forma. Cercava sempre la chiarezza e il rapporto umano. Conte sta facendo la stessa cosa, anche se ultimamente lo stanno stuzzicando. In 73 partite ho segnato un solo gol, una rete unica proprio contro l’Inghilterra. Come faccio a dimenticarla? Ricordo che rubai palla, la portai avanti e poi tirai dai 25 metri mettendola sotto la traversa. È una cosa rara, non ce l’avevo nel mio bagaglio calcistico. Se non hai stimoli contro gli inglesi con chi devi averli? È sempre una partita importante e con loro non esiste un’amichevole, spero sia una buona partita e che ci faremo valere“.