Suarez è alle preso con il processo per l’esame farsa mirante alla conoscenza della lingua italiana per passare alla Juventus
Nell’ambito del’inchiesta sull’esame svolto da Luis Suarez, il calciatore uruguayano che nell’estate 2020 doveva passare alla Juventus, svolto presso l’Università per stranieri di Perugia, oggi dovevano essere sentiti dal Gup di Perugia l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli e l’ex direttore generale Simone Olivieri.
Per entrambi La Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio con Stefania Spina, l’ex direttrice del Centro di valutazione e certificazioni linguistiche, e all’avvocato Maria Cesarina Turco, ma appena aperta l’udienza è stata rinviata al prossimo 27 aprile.
I motivi del rinvio sono relativi alle trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali. I reati ipotizzati sono di falsità ideologica e materiale e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio i reati ipotizzati a vario titolo.
David Brunelli e Sarah Cecchini, avvocati dei difensori, hanno rivelato l’assenza di alcune intercettazioni ambientali già richieste che sono nell’interesse dei loro assistiti.
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Luis Suarez, il caso dell’esame
La Procura della Repubblica di Perugia guidata da Raffaele Cantone ha formulato la richieste a giugno scorso e a settembre si sono aperte le udienze preliminari.
Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza che era impegnata in intercettazioni di un’altra inchiesta. Si era però imbattuta nell’esame per ottenere la certificazione di livello B1 di italiano da parte del calciatore che doveva passare dal Barcellona alla Juve.
“Non spiccica una parola d’italiano” si sente in un’intercettazione in riferimento a Suarez. Secondo le indagini i docenti le persone coinvolte avrebbero favorito la promozione del calciatore per “vantaggi patrimoniali” e per l’immagine dell’Università.
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A dicembre scorso la Figc ha archiviato l’indagine perché dal faldone giudiziario inviato dai magistrati umbri non erano emerse rilevanze dal punti di vista sportivo e federale, facendo quindi proseguire il procedimento solo nell’ambito penale.