COMPLEANNO ZICO – Arthur Antunes Coimbra. Tre parole che forse soltanto i grandi nostalgici degli Anni Ottanta riuscirebbero probabilmente a decodificare nel nome di uno dei più grandi giocatori della storia del calcio: vale a dire Zico.
La carriera e la scelta di Udine
Una delle icone del Brasile e in particolare del Flamengo, con il quale ha vinto praticamente tutto grazie ai suoi innumerevoli gol, O Galinho, in italiano il galletto, è ricordato ancora oggi qui dalle nostre parti, per il suo trascorso all’Udinese, club che lo ha recentemente tributato per festeggiare i suoi 120 anni di vita.
Già l’Udinese, una piazza importante all’epoca, parliamo dell’estate del 1983, ma di certo non paragonabile a realtà più altisonanti quali Juventus, Inter o Milan. Come dire che un Neymar o un Messi giunti all’età di 30 anni, decidano di trasferirsi per la prima esperienza europea in una provincia italiana…
Difficile da spiegare ai ragazzi di oggi. Di sicuro quella decisione del cosiddetto Pelè bianco, mandò in delirio una città intera, praticamente impazzita per un fenomeno che avrebbe potuto portare l’Udinese anche a contendersi il titolo.
Capocannoniere e Mondiali ’82
La favola friulana non andò proprio come avrebbe voluto, anche a causa di diversi infortuni, ma quel primo anno bianconero nel quale realizzò 20 reti laurendosi capocannoniere al pari di Michael Platini, resta ancora adesso negli occhi dei tifosi dell’Udinese e di molti appassionati italiani. E dire che con lui l’Italia non era stata proprio benevola. L’unica sconfitta patita da Zico con la maglia della Selecao arrivò proprio per opera della Nazionale di Bearzot negli indimenticabili Mondiali dell’82, dove il Brasile si presentava come la super favorita del torneo.
Oggi, a distanza di oltre 30 anni, ci sembra lontanissimo il periodo in cui in Italia battagliavano i vari Junior, Falcao, Socrates, Cerezo ed appunto Zico. Ecco perchè forse, anche per un pizzico di nostalgia, il nostro calcio non finirà di tributare abbastanza un campione come lui.
