FLORENZI, per la ROMA e per la nazionale

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RASSEGNA STAMPA. IL CORRIERE DELLA SERA – Strano il destino di Alessandro Florenzi. Titolare inamovibile sotto la gestione-Zeman, ma poi relegato in panchina con l’avvento di Aurelio Andreazzoli. Come sottolinea l’articolo de ‘Il Corriere della Sera’, la stagione del giovane centrocampista era stata, fino a poche settimane fa, quasi perfetta: 24 partite su 25, 18 nell’undici iniziale, un totale di 1.459 minuti. Con Andreazzoli, tuttavia, è andato due volte in panchina, giocando 25 minuti contro la Sampdoria e solo 3, più recupero, contro la Juve. Tutte e due le volte gli è stato preferito Marquinho: a Marassi un po’ a sorpresa, contro la Juve anche perché debilitato dall’influenza che lo aveva colpito in settimana. Nessun caso, però in società hanno ritenuto necessario tranquillizzarlo: non c’è nessuna «punizione», caso mai una gestione delle forze dopo che ne aveva spese tante correndo più di tutti nel 4-3-3 zemaniano. La doppia squalifica di Francesco Totti e Daniele De Rossi rende quasi sicuro l’impiego di Florenzi contro l’Atalanta fin dal primo minuto. Da capire in quale ruolo: potrebbe fare il centrale di centrocampo accanto a Pjanic o, molto più probabilmente, giocare da «incursore» insieme a Lamela alle spalle di Osvaldo unica punta. Una curiosità: a Bergamo, Florenzi potrebbe essere non soltanto l’unico romano in campo tra i giallorossi, ma addirittura il solo italiano. Stekelenburg (Olanda); Piris (Paraguay), Burdisso (Argentina), Marquinhos (Brasile); Torosidis (Grecia), Bradley (Stati Uniti), Pjanic (Bosnia), Marquinho (Brasile); Lamela (Argentina); Osvaldo (Argentina anche se naturalizzato italiano).