MONTELLA: “Vogliamo reagire. JOVETIC? Può giocare più vicino alla porta”

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CONFERENZA STAMPA MONTELLA – Dalla sala stampa “Manuela Righini” dello stadio Franchi di Firenze, le parole dell’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella alla vigilia della sfida di domani sera contro l’Inter: “La partita di Torino? Abbiamo commesso errori che non erano voluti. Non abbiamo pagato dal punto di vista fisico, ma da quello dell’interpretazione della gara. Ci servirà da lezione per fare un nuovo step nel nostro percorso di crescita. Ci dispiace anche per la nostra proprietà e per i tifosi, che ci tenevano molto.

Siamo troppo focalizzati sul risultato, ma la Fiorentina è sempre la stessa. Abbiamo grandi responsabilità dal momento che abbiamo fatto un eccellente girone d’andata. L’Inter resta comunque un avversario di valore e che impone un impegno gravoso sul piano psicofisico. Non sono preoccupato perché la squadra ha la solita voglia di sempre e me lo ha dimostrato in allenamento. La squadra vuole reagire e una vittoria porterebbe un entusiasmo enorme.

Ci sta di non interpretare al meglio alcune situazioni, ma se devo dire qualcosa a qualche giocatore lo faccio senza problemi. La formazione? Si da troppa importanza ai moduli. Per le nostre caratteristiche è facile cambiare posizionamento, basta alzare di qualche metro un giocatore e i numeri si modificano. Secondo me Jovetic può giocare più vicino alla porta ma questo non comporterebbe stravolgimenti tattici. La squadra ha maggiori conoscenze dei moduli degli avversari rispetto al girone d’andata. Se l’Inter dovesse giocare con uno schieramento diverso da quello che ci aspettiamo per noi non sarebbe un problema.

Il mercato di gennaio? Sono arrivati Sissoko, Wolski e Compper, che è il più pronto per scendere in campo. Vedremo a seconda della partita se far giocare qualche nuovo giocatore. Non si può semplificare tutto alla condizione fisica. Conta chi corre bene, non chi riesce a correre di più. Non è un discorso fisico il nostro perché vi posso assicurare che siamo in forma. Ljajic sta bene. Ha caratteristiche che possono fare comodo, è un giocatore che ha dimostrato di poter fare la sua parte. Roncaglia? Non è un in un buon momento mentale, ma tornerà il solito col tempo. Non mi preoccupo.

Jovetic è un giocatore che si dà molto da fare. Vorremmo che segnasse ogni partita, ma non può essere così. Potrebbe segnare di più ma dal punto di vista dell’impegno non gli posso imputare nulla perché dà sempre il massimo. Milito? E’ un grande professionista e mi unisco a chi gli ha fatto gli auguri. E’ uno che fa la differenza quando sta bene, ma l’Inter sentirà la sua assenza più numericamente che qualitativamente, perché sono tanti ottimi calciatori lì davanti. Ne hanno di forti in ogni zona del campo. E’ una squadra che può ottenere qualsiasi cosa.

Se a me dicessero che giocando male ci sarebbero più possibilità di vincere magari ci proverei. Io però non penso proprio che sia così. Mi interessa che la squadra non perda di vista il suo percorso. Preferisco che le critiche arrivino a me piuttosto che alla squadra. Non ho mai trovato un gruppo così. Sono convinto che la squadra tornerà a vincere come prima se non di più. I correttivi sull’avversario sono sempre stati fatti. Magari a volte sono stati fatti meglio. Ogni volta che ci alleniamo pensiamo a chi andremo ad affrontare e cerchiamo i modi per far più male. Non c’è da parte nostra la presunzione di poter giocare senza tenere in mente chi affrontiamo.

La difesa? Credo che abbiamo che rispecchi la nostra posizione in classifica. Nel girone di andata a volte siamo stati fortunati, ora prendiamo gol nei modi più assurdi possibili. Non vedo sinceramente che ci siano grosse differenze rispetto all’andata. I tifosi? Li vedo molto vicino alla squadra e convinti di seguirci nel proseguimento del campionato. Siamo mancati a livello nervoso contro la Juventus. Non c’entra la marcatura su Pirlo che è sempre stato marcato a uomo ed è diventato un giocatore eccezionale. E’ stato un problema di interpretazione della partita e di forza nervosa messa in campo. La notizia della morte di Imbriani mi ha toccato profondamente. Sono molto vicino alla sua famiglia.

Giocare ad un’ora diversa non so quanto possa cambiare. Il calendario è aperto a ogni tipo di orario. E’ difficile allenarsi in serata, mi auguro che l’ottimo rendimento dell’Inter in notturno possa essere invertito domani sera. L’orgoglio di squadra ce lo abbiamo. Lo abbiamo dimostrato all’andata contro l’Inter, contro il Catania in 10, contro il Torino a recuperare una partita difficile, contro l’Udinese alla prima di campionato. Siamo sempre stati abituati a certi tipi di reazione da questa squadra per cui contro la Juventus siamo rimasti tutti un po’ delusi”.

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