INTER. STRAMA ricerca la vittoria perduta: “Voglio più fame”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “La mia è una grande squadra che ha frenato e non una normale che aveva impennato”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – Il verbo è capire: capire se la crisi da otto punti in otto giornate è passata, se l’Inter ritroverà almeno un passo da Champions League, se tornare a giocare la Champions League (“Da sempre l’obiettivo che ci siamo dichiarati”, ha detto ieri Stramaccioni) è ancora una speranza concreta, o un traguardo che rischia di allontanarsi troppo. Il verbo, dunque, è anche ripartire. Gli squalificati. Ranocchia e Juan Jesus non si può, quindi anzitutto quell’elenco interminabile di indisponibili, e qualche progresso è stato già fatto per questa partita con il Pescara, che a quella ripartenza, diceva ieri Stramaccioni, “deve dare il la: è importante tornare a vincere”. Passi avanti perché rispetto a Udine è stato perso Samuel e c’è Gargano a fortissimo rischio, ma sono stati recuperati Milito dopo il fastidio al ginocchio (“Anche se non sarà al cento per cento”) e Chivu e in più rientrano fra i convocati Mudingayi, Coutinho e Obi: “Nessuno dei tre è pronto per giocare dal 1′, ma si sono allenati con regolarità: Mudi è il più pronto, Obi quello per il quale servirà più cautela”. “Per come giochiamo — ha spiegato Stramaccioninon è solo responsabilità degli attaccanti: la squadra ha risentito nel suo complesso, difesa compresa, della minor continuità nella costruzione delle palle gol. Detto questo, è vero che sotto porta abbiamo sbagliato troppo, e siccome la sfortuna non si allena, contro Lazio, Genoa e Udinese alla prima occasione siamo stati puniti. Ciò non toglie che là davanti avremmo dovuto avere un po’ di fame e cattiveria in più: le ritroveremo”. 35 punti come la scorsa stagione: “Non sono soddisfatto, ma so cosa ci è mancato: anzitutto la capacità di scardinare squadre molto chiuse, perché per le nostre caratteristiche preferiamo partite da giocare a viso aperto. Ma sotto questo punto di vista siamo già cresciuti. E’ stata una settimana produttiva, costruttiva: è in momenti così che vedi lo spessore di un gruppo e degli uomini che ne fanno parte. Io rimango dell’idea che l’Inter sia una grande squadra che ha vissuto un momento difficile e non una squadra normale che ha messo in fila una serie di risultati positivi. Dunque resto convinto che ci saremo fino alla fine”. E ancora più convinto ne sarà se dovesse arrivare un aiuto dal mercato: “Per subito ci servirebbero un esterno destro (Schelotto, ndr.) e un centrocampista centrale, ma con caratteristiche diverse da quelli che ho già. A meno che non ci siano cessioni importanti, i nostri saranno interventi per completare l’organico, più che altro ritocchi per i quali non serva intaccare la potenziale disponibilità economica necessaria per fare grandi acquisti, sui quali stiamo già lavorando per luglio”.