DE LAURENTIIS: “Ho rifiutato 50 milioni per CAVANI. In estate vedrete che colpi”

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LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. Malfitano) – Di seguito alcuni estratti dell’intervista fatta al Presidente del NAPOLI Aurelio DE LAURENTIIS:
Corsi e ricorsi storici: dopo 23 anni, che cosa servirà al suo Napoli per rivincere lo scudetto, presidente?
«Una serie di componenti che prescindono dalla forza dell’organico. L’ultimo esempio è emblematico: ci hanno tolto Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Mi sembra iniquo che si debba subire una punizione per qualcosa che non esiste […]».

D’accordo, presidente. Ma il suo Napoli, nonostante la penalizzazione e la squalifica, potrà ancora ambire al primo posto?
«Lo scudetto è domani, mentre noi dobbiamo guardare molto più in là. […] Da tre anni ho un gruppo di lavoro che osserva giovani talenti, che mi sottopone una quantità industriale di giocatori da visionare. Quest’anno, per esempio, avevo trattato un giovane fortissimo (Verratti, ndr), ma avrei dovuto lasciarlo lì dov’era, perché non gli avremmo potuto garantire tanto spazio in prima squadra. […]».

Ci sarà ancora Mazzarri nel futuro del Napoli?
«[…] È ovvio che se fosse sua la decisione di andare via, non vedo motivo per cui non dovrei accontentarlo».

Ha già pensato ad un eventuale vice?
«È troppo presto per parlarne […]».

Intanto è già saltato il primo obiettivo stagionale: il Napoli è fuori dalla Coppa Italia. Deluso?
«In parte, sì. […]».

Le piacerebbe Pioli come sostituto di Mazzarri?
«Lasciamo perdere i nomi, non mi sembra il caso di farne. Pensandoci, però, l’abbiamo incontrato 6 volte e ne ha vinte 5».

Gli ultimi avvenimenti, compresa la questione tecnica, la impongono di tornare sul mercato: ci saranno nuovi investimenti per la difesa?
«Spendo cifre importanti soltanto per gli attaccanti, per gli altri ruoli ci vogliono investimenti giusti. Non mi pare che pagare Dzemaili 9 milioni e Inler 16 milioni di euro siano state spese di poco conto. […]».

Ma la gente le chiede rinforzi a gennaio, perché vuole vincere.
«Ci saranno degli investimenti nel prossimo mese, ci saranno dei grandissimi investimenti in estate.[…]».

Non teme che il suo atteggiamento, rigido, sul mercato possa irritare Mazzarri? Lui, qualche rinforzo lo vorrebbe?
«Le squadre devono farle le società. […]».

Lei è considerato un innovatore, la parte nuova di un calcio che non riesce a liberarsi di un certo sistema, questione sulla quale si è soffermato spesso: che futuro si prospetta dopo l’ultima assemblea di Lega?
«Innanzitutto, trovo assurdo che nelle assemblee i presidenti si facciano rappresentare. […] E mettere ordine in quest’universo sarà davvero un’impresa ardua».

Che cosa ne pensa del nuovo statuto?
«[…] Rispetto Beretta, Abodi, Simonelli, ma qui non si pensa al futuro. Bisognerebbe capire come troveremo i fondi da qui a 3 anni, come vendere meglio il nostro prodotto all’estero e non fermarci ad un guadagno di 130-140 milioni. Ci sarebbe bisogno di management adeguato. […]».

Ritorniamo al calcio giocato: l’enorme distacco dalla Juve e l’eliminazione dalla Coppa Italia, porta l’Europa League in testa alla classifica degli obiettivi stagionali: si accontenterebbe di quella che lei ha definito una coppetta?
«Lo è soltanto dal punto di vista dell’economia e della partecipazione di pubblico. […]».

Riuscirà a tenere Cavani, presidente?
«La scorsa estate mi sono stati offerti 55 milioni per cederlo ed io non l’ho venduto. A settembre abbiamo fissato la clausola rescissoria. Per acquistarlo dovranno darmi, uno sull’altro, 63 milioni di euro».

Parliamo dei giovani, di Insigne e Vargas, per esempio, due storie diverse.
«Insigne ha talento e lo sta dimostrando. Magari avrebbe bisogno di maggiore continuità di gioco per permettergli di fare più gol. […] Vargas, invece, è stato un idolo in Sudamerica, nel sua Paese, il Cile, e qui è poco considerato. Ma quando hai uno come Cavani che, se non gioca si arrabbia, allora è veramente complicato trovargli spazio. […]».

Bisogna aspettarsi qualche colpo a gennaio, allora?
«Con Mazzarri ci siamo dati appuntamento a dopo l’ultima del girone d’andata contro la Roma (6 gennaio, ndr). […] Sicuramente, non arriveranno stranieri […]».

In conclusione, presidente, se a fine stagione la penalizzazione dovesse essere determinante per un traguardo non raggiunto, che cosa farà?
«Assolutamente niente. […]».