ROMA. DE ROSSI ai raggi x

IL TEMPO – Il rendimento del centrocampista mai così basso dall’era-Capello ad oggi. Apice nel 4-2-3-1 di Spalletti, il calo iniziato con Ranieri: crollo con Zeman…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (T. Carmellini) – All’appello manca un capitano: quello del futuro. In questo avvio disastroso della nuova Roma targata Zeman, in mezzo ai dubbi tattici, alle scommesse sbagliate, a un mercato non completamente a fuoco, c’è anche l’assenza di uno di quelli che doveva essere un punto di riferimento dei giovani: De Rossi. Sarebbe riduttivo e non corretto nei confronti di un giocatore che in passato ha dato tutto alla causa pensare che il problema di questa Roma sia ‘solo’ lui. Ma è altrettanto innegabile che non sta rendendo per quello che vale e soprattutto non sembra sentirsi coinvolto in questo nuovo corso. E qui entra in ballo la parte di responsabilità di Zeman: perché se hai uno come De Rossi e fai l’allenatore di una squadra di calcio, il tuo compito deve essere quello di farlo rendere al massimo. Per Zeman, è ormai arcinoto, De Rossi non è un centrale di centrocampo. Evidente che il giocatore non stia vivendo un momento di grazia, anche se le ultime uscite in Nazionale prima dello stop per il codice etico indicavano esattamente il contrario. Perché De Rossi non rende solo quando indossa la maglia della Roma? Di mezzo forse c’è un modulo che non condivide, un ruolo che non sente suo e una convinzione in quello che fa che arriva solo a tratti: e male. Vedi derby. I numeri dicono che De Rossi non ha mai fatto peggio della stagione in corso. Con Luis Enrique, De Rossi aveva trovato l’alchimia giusta e pur nel fallimento complessivo la sua prima parte di stagione fu nettamente al disopra della media: costretto a giocare un po’ ovunque… insomma a fare il De Rossi. Si era sentito responsabilizzato e aveva dato il meglio, cosa che non gli riuscendo quest’anno forse complice anche un tecnico che non è stato capace di farlo rendere.