INTER. STRAMACCIONI: “La JUVE aiutata? Non si può dire”

GAZZETTA DELLO SPORT (L. Taidelli) – Il tecnico nerazzurro: “A Catania errori in buona fede. Penso alla Samp, perché se andiamo a Torino a -7…”

(getty images)

GAZZETTA DELLO SPORT (L. Taidelli) – «Io penso solo a Inter-Sampdoria e lo dimostrerò mettendo in campo la squadra migliore, senza fare calcoli in vista della sfida di sabato contro la Juve. Anche perché se non battiamo la Samp e andiamo là a -7, quello di Torino non sarà più uno scontro diretto». Lo Strama-pensiero non fa una piega, anche se, come riporta “La Gazzetta dello Sport“, tra campo e polemiche arbitrali l’ombra lunga dei bianconeri si allunga un po’ ovunque su Appiano Gentile. Perché se dopo non ci fosse la Juve, fare giocare il diffidato Ranocchia non sarebbe «un rischio che devo decidere se prendere». Perché se dopo non ci fosse la Juve «non ci sarebbe tutta questa curiosità di capire se siamo noi i loro antagonisti. Ma è un problema degli altri, visto che io – spiega Strama – ritengo sia troppo presto per queste cose. Anche perché la mentalità vincente non si crea in poco tempo. Noi tra l’altro dobbiamo ancora trovare una nostra identità, mentre Juve e Napoli hanno una struttura ben definita. Essere duttili può essere un vantaggio se i ragazzi sanno interpretare le cose in campo».Perché la Juve si porta dietro un carico di polemiche dopo il pasticciaccio di Catania. Tema che il tecnico romano affronta con grande equilibrio, quando gli chiedono della moviola in campo e se i fatti del Massimino sono più pericolosi per il calcio italiano o per chi affronta la Juve. «Nell’arco delle prime nove giornate, non ci sono gli elementi per pensare a una Juve avvantaggiata. Poi è chiaro che a Catania è stato commesso un doppio errore, ma in buona fede. Fino a domenica l’esperimento dei sei arbitri ha funzionato e credo che il calcio sia bello perché è giudicato a occhio nudo. In altri sport si fermano e guardano il replay, ma sono culture diverse».