SERIE A. NO ai 6 arbitri, SI alla moviola

IL CORRIERE DELLO SPORT- Se l’esperimento diventasse regola, la «sestina arbitrale» andrebbe allargata a tutto il professionismo con costi elevati. La Figc frena, la Lega con Beretta apre alla tecnologia: «Auspicabile un supporto»

(getty images)

 

Rizzoli e Maggiani potrebbero aver “ucciso” quasi nella culla l’esperimento dei sei arbitri, soprattutto dei due d’area. Ieri, Giancarlo Abete, come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, ha evitato di affrontare la questione arbitrale nel corso del Cf. Ciò non ha impedito che se ne parlasse. Soprattutto non ha impedito che emergessero umori, malumori e chiare insoddisfazioni. Per via Allegri questa resta una “stagione sperimentale”. Si deciderà alla fine. Ma ieri Giancarlo Abete non era affatto felice per quello che era accaduto al Massimino. Lui di tutto ha bisogno meno che di nuove polemiche sulla Juve e con la Juve. Con Nicchi si ritrova a gestire la vicenda spinosa della riforma del Consiglio Federale con l’Aia che dovrebbe avere un consigliere, ma senza diritto di voto. E illustrando la proposta del commissario ad acta, Napolitano, chi era presente ai lavori non ha mancato di notare una certa irritazione nel momento in cui il presidente dell’Aia ha provato a criticare la riforma: “Io illustro solo la proposta del commissario” , ha tagliato corto Abete. Il fatto è che con il passare delle giornate di campionato, la gestione dei sei arbitri diventa sempre più complicata: troppi “galli” in campo che non garantiscono certezze assolute. In questo contesto cresce il partito dei “Favorevoli alla Tecnologia”. Claudio Lotito, presidente della Lazio, si è schierato apertamente. Ma è solo la punta dell’iceberg