INTER. MORATTI: «A Catania viste cose assurde. Ora mi attendo una gara corretta»

LA GAZZETTA DELLO SPORT- «Il 2006, una macchia spaventosa che nessuno vuole rivivere. Ma questa Juve è diversa» Che confusione sul gol annullato. Deve decidere uno solo, ma non l’arbitro di porta Piedi per terra, ma un pensierino allo scudetto ci sta per tenere alta l’ambizione

(Getty Images)

 

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Massimo Moratti, di fatto, tra una bastonata e una carotina, accende Juve-Inter. «La gara di Catania un po’ di impressione l’ha fatta, ma non vorrei acuire la già non grande simpatia tra le due tifoserie per evitare cose pericolose – attacca -. Ci hanno pensato i giornali a sottolineare questa cosa assurda. Potrebbe venire voglia di evidenziare le colpe della Juve per questo doppio, triplo errore, ma siamo reduci da un’esperienza terrificante per tutti. Una macchia spaventosa, quella del 2006. E non credo che nessuno abbia voglia di tornare in quel clima. Anche perché sono convinto che la nuova società bianconera non si sia riorganizzata con quel sistema. Ciò che conta è che le cose siano state fatte per errore e non per altre ragioni – prosegue Moratti -. Questo è un problema di arbitri e guardalinee, perché sul gol annullato al Catania si sono messi in quattro a dire la loro in 40 secondi. Così la confusione aumenta. La decisione la doveva prendere uno solo. E non credo proprio che fosse l’arbitro di porta…». […]  Servito anche Rizzoli, il presidente dell’Inter viene stuzzicato sugli effetti di classifica. «Potevamo essere a -1 dalla Juve? Ci hanno pensato in tanti, anche quelli del Napoli, ma tra qualche giorno passerà tutto. Pulvirenti ha chiesto la ripetizione della gara? Ha ragione ad essere arrabbiato, ma su questo non mi esprimo». L’equilibrismo si chiude in questo modo: «La proposta del presidente Agnelli per riformare il calcio? Detta così sembra una cosa megalomane. Vista invece punto per punto, come ha saputo spiegarla, devo dire che sono d’accordo su diversi temi che lui ha toccato».