LONDRA 2012. Powell nel mirino dell’antidoping

“Tanti controlli e ad orari assurdi”, le parole dell’agente di Asafa Powell…

(getty images)

«Siamo tutti a favore dei controlli, ma Asafa si sente preso di mira». Queste sono le parole di Paul Doyle, agente di Asafa Powell, atleta che punta a contendere il trono dello sprint al connazionale Usain Bolt. Prosegue Doyle ai microfoni della Nbc: «Siamo tutti a favore dei controlli, ma Asafa si sente preso di mira. È stato controllato troppo e in maniera invadente. Alle 22.15 di ieri hanno bussato alla sua porta e lo hanno tirato giù dal letto, non è riuscito ad addormentarsi prima di mezzanotte. L’altro giorno aveva un test programmato per l’orario in cui avrebbe dovuto allenarsi: come risultato, ha saltato la seduta. Non so nemmeno se sarebbe stato in grado di allenarsi, visto che dopo il prelievo di sangue si sentiva molto debole», spiega Doyle. «Asafa è stato controllato lo stesso numero di volte anche a Pechino -ricorda- ma i test erano più lontani dall’inizio delle gare e avvenivano in orari ragionevoli. Qui, sta seduto in camera tutto il giorno e deve restare sveglio ad aspettare. Se gli ispettori si presentassero alle 18, non ci sarebbero problemi». Stamane, il gruppo di atleti di cui fa parte Powell era in pista alle 7.30. L’ex primatista dei 100, però, non c’era: «Probabilmente aveva bisogno di dormire dopo la serata di ieri». «Asafa è un atelta veloce, forse per questo viene controllato. Forse sospettano che prenda qualcosa, non so quale sia il motivo alla fine ma non credo sia un caso».