ROMA. ZEMAN: “Seguo quello che chiede il popolo!”

FRANCE FOOTBALL (A.Felici-R.Notarianni) – E’ un artigiano con una reputazione immacolata. Un «orefice » nel suo genere, capace di capolavori partendo quasi da niente…

(getty images)

 

La rivista transalpina ‘France Football’ ha dedicato un’intervista esclusiva al nuovo tecnico della Roma, Zdenek Zeman. Il tecnico boemo si racconta, partendo dal ‘miracolo Pescara’ al futuro che lo attende nella Capitale. Ecco alcuni estratti dell’intervista:

IL CAPOLAVORO PESCARA – Direi proprio di si. Questo è qualcosa di piu rispetto ad altre situazioni. Soprattutto perchè era la mia prima stagione in questa società. Le altre volte, magari c’era voluto piu tempo. Come al Foggia, dove le cose migliori sono arrivate al secondo anno. E non subito: nel girone di andata eravamo anche stati ultimi in classifica. Anche perché se la squadra si applicava non riusciva in campo a fare quello che si proponeva. »

LA MAGGIORE CURA DIFENSIVA – Avvicinandosi al traguardo, i giocatori hanno sentito di più la responsabilità e sono stati particolarmente attenti. Di sicuro, nell’ arco del campionato abbiamo, vero, subiti molti gol, ma spesso a risultato acquisito, dopo cali di tensione comprensibili. Poi tanti altri gol causati da interpretazione discutibili da parte del guardalinee. » (divertito) « Per quanto riguarda i discorsi sul lavoro difensivo ed offensivo, non ne faccio un caso personale. Nel calcio esistono due fasi. Se chiedi al giocatore cosa preferisce fare quello risponde sempre: ‘’la fase offensiva’’. Quanto agli spettatori, secondo voi, cosa preferiscono ? La fase difensiva o offensiva ? Preferiscono vedere gol e spettacolo o qualcos’altro ? Evidentemente la squadra che va all’attacco piuttosto che i vari catenacci. Quindi seguo quello che dice e chiede il popolo !

IL RITORNO DI ZEMANLANDIA – Io direi di si se si considera zemanlandia un calcio che fa spettacolo, che fa divertire. La gente si diverte quando vede i gol e quando vede qualche numero. Spero di averli accontentati.

L’ACCOSTAMENTO A SACCHI – Nel passato sono stati in tanti a provare ad imitarlo ed hanno fallito. Non era cosa semplice applicare la sua filosofia in contesti diversi da quelli di Sacchi al Milan. Poi credo che uno non si debba accontentare di copiare gli altri, così non si va lontani. Devi andare avanti con le tue idee, la tua visione tattica.”

L’EVOLUZIONE TATTICA DEL CALCIO – Penso che, a parte poche eccezioni di squadre che cercano un certo tipo di calcio, come il Barcellona di Guardiola o la nazionale spagnola, tutte le altre stanno in campo soprattutto per non fare giocare l’avversario. E non sono affatto interessati a come giocano loro. Ad esempio il Chelsea che ha appena vinto la Champions o la stessa Inter del 2010. In questo senso penso che non ci sia stata un’evoluzione. Sono anche sorpreso perchè mi aspettavo che ci fossero più allenatori interessati a prendere strade diverse. »

SUGLI ALLENATORI ITALIANI – Se quando si parla di organizazzione tattica, si pensa alla fase difensiva, al lavoro di copertura, a come fermare l’avversario, le sue fonti di gioco, sono, in effetti, da prendere ad esempio… »

L’OPINIONE DI ZEMAN – Io ho un’opinione diversa rispetto alla maggioranza. Quasi tutti sono convinti che a vincere siano gli allenatori. Io invece penso che a vincere sono le società, e se uno non ha alle spalle una società forte è difficile ottenere dei titoli. E’ da vedere se certi allenatori che vincono nelle grande piazze, sarebbero capaci di farlo in realtà meno forti. Spesso accade che non vincano piu…

IL CALCIOSCOMMESSE – Questo discorso nasce da un problema di fondo. Nel senso che il calcio per molti è diventato solo un grande business. Di queste cose se ne è parlato a lungo, mi auguro che per una volta si decida di intervenire per fare un calcio diverso. Semmai mi sorprende un po’ che calciatori di primo piano si ritrovino in mezzo. Perchè capisco che il giocatore di serie C che non riceve da mesi lo stipendio possa avere delle tentazioni… sia chiaro non lo giustifico, anzi lo condanno, ma almeno lo capisco. Chi proprio non riesco a capire sono i giocatori famosi e ben pagati… Io ai ragazzi dico sempre: ‘’continuate a fare calcio per passione, anche ad alto livello. Non mettendo sempre il guadagno al primo piano. Il segreto è la passione. ” E’ il mio modesto contributo per provare a cambiare la mentalità. Prendete uno come Francesco Totti. Ecco un esempio di giocatore ha sempre vissuto il calcio allo stesso modo : quando era un giovane sconosciuto e oggi che è il fuoriclasse che conosciamo».

ZEMAN E TOTTI – «Si, abbiamo un buon rapporto. E dire che per molti anni non ci siamo visti per niente ! Ma si vede che ad entrambi è rimasta l’ottima impressione reciproca che abbiamo avuto quando abbiamo lavorato assieme».