FIORENTINA. MONTELLA: “Mi auguro di allenare JOVETIC”

Le dichiarazioni di Vincenzo Montella, al suo primo giorno di allenatore ufficiale della Fiorentina…

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Il direttore sportivo della Fiorentina, Pradè, presentando Montella, ha dichiarato: “Lo conosco bene, Montella è bravo, giovane, motivato, innovativo e soprattutto sposa la nostra filosofia della squadra, quella della società e quella della famiglia Della Valle, qui ogni decisione sarà condivisa. Non ci sarà mai una scelta non condivisa che lascerà spazio ad interpretazioni. Jovetic? Non ho ricevuto alcuna offerta ufficiale per lui, noi comunque, ribadisco, vogliamo ripartire da lui, vogliamo tenerlo fermamente, anche se poi c’è la volontà del calciatore che andrà espressa pubblicamente: l’importante è che ci siano sempre trasparenza e verità. Avevamo detto che la priorità era il tecnico e da qui iniziamo”.

Sul mercato. “Sono abituato a fare le cose con grande calma, per noi il mercato chiude il 31 agosto. Non vogliamo sbagliare nè fare le cose di corsa. Roncaglia è un calciatore che ci piace, cercheremo di aggredirla come situazione. Con Behrami troveremo di sicuro un accordo”.

Le parole di Vincenzo Montella al suo primo giorno di allenatore della Fiorentina: “Mi auguro di allenare Jovetic perchè è un giocatore straordinario, di primo livello, l’ho sempre temuto, importante è capire se è motivato, vale per lui come per tutti. Mi piacerebbe avere la squadra al completo o comunque a pronta per il 6 luglio quando ci ritroveremo anche se ovviamente occorreranno tempo e pazienza. Vorrei poterci lavorare fin dai primi giorni. Nella squadra si può migliorare in tutto ma bisogna stare attenti perchè tante volte il rischio è quello di peggiorare. L’obiettivo? E’ riportare Firenze dove le compete, restituendo entusiasmo ai tifosi. Arrivo qui pieno di voglia, puntando a ripagare gli sforzi e la fiducia della società. Sono qua con grande entusiasmo. Provo grande gioia per l’inizio di un nuovo percorso. La Fiorentina ha dimostrato grande fiducia e ha fatto un grande sforzo per portarmi qua. Sono cresciuto ad Empoli e quindi credo di capire i sentimenti di questa città e di questa tifoseria. La società mi ha chiesto di ricreare entusiasmo e di riappropriarci dei nostri tifosi. Ma per questo abbiamo bisogno di prestazioni. I tifosi vogliono riappropriarsi della loro squadra. Dobbiamo avere un’identità in cui possano rispecchiarsi sia la tifoseria che la squadra. L’obiettivo è condiviso da tutte le parti, riportare la Fiorentina appena dietro a chi ha un budget diverso dal nostro. Ritornare là dove la squadra è abituata ad essere attraverso il talento e lo spirito d’appartenenza che Firenze è abituata ad avere. E’ rischioso allenare dappertutto, sicuramente ho avuto grandi allenatori, anche toscani, come Spalletti o Mazzarri, ma se l’idea calcistica non è la tua non puoi avere la stessa efficacia. Per me allenare la Fiorentina è sia un onere che un onore. Non credo molto nei moduli tattici, se esistesse un modulo vincente lo utilizzerebbero tutti, credo di più a un metodo di gioco, a un’idea di gioco”.