Sport in lutto, è morto Tito Stagno: dallo sbarco Luna alla Domenica Sportiva

Lutto nel mondo del giornalismo radio-televisivo italiano, è morto stamattina a Roma, all’età di 92 anni, Tito Stagno storico responsabile dello Sport di Rai Uno

Tito Stagno
Tito Stagno (Foto Twitter)

Un grave lutto ha colpito alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 1 febbraio, il mondo del giornalismo sportivo italiano. E’ morto, all’età di 92 anni, Tito Stagno storico direttore del settore Sport di Rai Uno e curatore, per diciassette anni, de La Domenica Sportiva di cui, per tre edizioni, 1979-1980, 1980-1981 ed 1985-1986 è stato anche  il conduttore

La carriera di Tito Stagno

Tito Stagno
Tito Stagno (Foto Twitter)

Lo storico giornalista sportivo e conduttore televisivo era nato a Cagliari il 4 gennaio 1930 e prima di approdare ai servizi sportivi della Rai era stato un importante cronista e volto del telegiornale di Rai Uno.

Proprio in veste di conduttore del telegiornale entra nella storia della televisione italiana. Accade il 20 luglio 1969 quando racconta in diretta l’intera cronaca dello sbarco dell’Uomo sulla Luna.

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E’ sua la ormai mitica frase: “Hanno toccato”, per descrivere la discesa dell’Apollo 11 sulla crosta lunare sotto le sapienti mani di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins. Da quel momento viene definitivo “Astronauta ad Honorem” un “titolo” di cui è sempre andato molto fiero.

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Divertente, in tal senso, l’aneddotto, raccontato più volte dalla stesso Tito Stagno, per cui il suo famoso urlo avvenne di fatto un minuto prima dell’effettivo allunaggio. Dopo il lavoro come giornalista di cronaca e conduttore del telegiornale Stagno passa ai servizi sportivi di Rai Uno di cui per 17 anni è il responsabile. Sotto la sua guida La Domenica Sportiva diventa di fatto il punto di riferimento sportivo degli italiani.

Mirabili le edizioni curate dal 1976 al 1993 in coppia prima per Carlo Sassi e poi con Alfredo Pigna. Andato in pensione ha continuato a lavorare nella carta stampata collaborando con L’Eco di Bergamo e La Gazzetta di Parma conservando un occhio attento e curioso sulla nuova realtà. Da segnalare in tal senso la recente collaborazione con la rivista di tecnologia Wired fino alla recente malattia ed alla morte avvenuta a Roma.