Gattuso: “Sconfitta nel derby colpa mia. Deluso da Kessie. Futuro? Non ci penso”

Gattuso Milan vigilia della sfida contro il Napoli Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di SampdoriaMilan. Tanti temi toccati dall’allenatore rossonero.

SAMPDORIA – “Ci hanno messo in difficoltà in campionato e in coppa, si muovono bene davanti, la difesa difficilmente la trovi impreparata e sono allenati da un grandissimo tecnico. C’è da fare una grande prestazione per portare a casa la vittoria. Abbiamo lavorato bene, ma tanta amarezza dopo il derby. Molti sono tornati tardi dalle Nazionali, chi è rimasto si è allenato con entusiasmo”.

DERBY – “Sono mesi che bisogna conoscere bene i giocatori, le caratteristiche sono quelle giuste. Io ero un giocatore di pressione, nel derby ho fatto errori, ho pensato che l’Inter veniva da un momento poco brillante e avesse poche energie. L’avevamo preparata con la pressione alta, ma non sono stato bravo abbastanza, a voi tutti piace leggere i numeri e siamo andati alti su 48 metri. Le loro imbucate ci hanno messo in difficoltà, ripeto, l’errore più grande è stato mio. L’importante è capire dove abbiamo sbagliato”.

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KESSIE – “Il confronto l’ho avuto, ieri lui è arrivato e la squadra si era allenata. Era in programma oggi la chiacchierata. Non porto rancore, i miei giocatori sanno che da parte mia c’è disponibilità. Ci vuole però rispetto da parte di tutti, io l’ho vissuto male l’episodio, la società è stata impeccabile facendo intendere che siamo sani, crediamo in certi valori. Io da calciatori ho sbagliato spesso, contro Jordan o altri avversari, pagando sempre a caro prezzo. Mi sono assunto le responsabilità, dopo Milan-Tottenham Galliani voleva togliermi la fascia, ero il capitano. Era giusto, poi i compagni mi hanno protetto ma nel calcio quando giochi in un club storico devi avere rispetto. Non sono arrabbiato con Franck, c’è delusione ma per me è finita così”.

SAN SIRO – “E’ la storia, il cuore, tanti ricordi. Rimane un grande stadio, anche se la Juve insegna che per vincere bisogna saper cambiare e crescere. Il Milan deve diventare un club di nuovo importante, competere con squadre che hanno stadi, introiti, diritti televisivi superiori. Giusto pensare a qualcosa di diverso”.

FUTURO – “Il mio futuro lo saprete tra due mesi, non è la priorità. Non ci sto pensando, non penso ai 2 anni di contratto che restano, penso solo all’obiettivo, alla crescita della squadra. Tra due mesi dirò quello che penso su questo, per ora mi focalizzo solo sul portare il Milan dove merita. Mi faccio scivolare tutto addosso, quando finirà il campionato vi dirò quello che farò. Non sono d’accordo con voi quando dite che abbiamo visto di peggio, dobbiamo capire perché siamo in questa posizione. Il gruppo è più importante del singolo giocatore. Kessie e Biglia? Certe cose si fanno nello spogliatoio, io ho fatto tante scazzottate. Cosa dovevamo fare? Far giocare altri calciatori nel derby? Forse sì, ma noi stiamo continuando a fare il nostro cammino senza mollare”.

PAQUETA E SUSO – “Paquetà nel Brasile gioca da mezzala, lo ha fatto nel Flamengo, per me non è una novità. Su Suso non faccio il mago, non so che giocatore vedremo, ma abbiamo bisogno delle sue giocate, che sia più al centro del gioco e faccia meno pause. Riesce a darci qualità e mandare i compagni al gol, bisogna dargli fiducia e ci può dare una mano”.

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