Inter, Materazzi: “La Champions passa da questo derby. Per Icardi non è troppo tardi. Marotta è il condottiero supremo”.

Materazzi Inter Milan derby
Marco Materazzi sul derby contro i rossoneri.

Inter, Materazzi ha parlato alla Gazzetta dello Sport di diverse tematiche nel giorno della sfida della sua ex squadra contro il Milan. 

Vigilia da tifoso: “Era più semplice da giocatore. Entrare a San Siro è come avere di fronte una bella donna”.

Momento no dell’Inter: “In campo si azzera tutto. La maglia nerazzurra è un’armatura. In queste situazioni un gruppo con le palle fa quadrato. Se non sei allineato i milanisti ti vengono a mangiare”. 

Un Milan che fa paura: “Ha un cagnaccio in panchina, ma nel senso buono. A parte il derby, io tifo per Gattuso. Ha trasmetto ai suoi la passione per il calcio. Uno che riesce a inseguire un sogno come lui, merita. Ma magari non oggi”. 

Importanza di questo derby: “Arrivare terzi o quarti è uguale, ma arriviamoci, però. La Champions passa da qui perchè l’Inter deve affrontare big e trasferte difficili. Non ci si può permettere di non entrare in quella benedetta coppa”. 

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La Coppa Italia nel 2011 una maledizione: “Se non altro portavo fortuna. Purtroppo sono dei cicli, sono passate diverse mani e proprietà, bisogna dare un po’ di tempo a questa nuova per agire”. 

Marotta: “E’ uno dei migliori dirigenti in Italia. Ho provato a mettermi nei suoi panni al 94′ di Fiorentina-Inter e ho sorriso. Non penso fosse abituato. Fa parte della storia dell’Inter: bisogna imparare a buttare giù”. 

Attaccanti: “Piatek all’esordio a San Siro è riuscito negli ultimi 10′ ad andare in profondità contro Koulibaly: vuol dire che c’è. Lautaro mi piace quando anticipa l’avversario sul primo palo, segno tecnico che ha stoffa. Deve crescere in fretta: ora un altro centravanti non c’è”. 

Caso Icardi: Non posso entrare nel merito perchè non conosco le dinamiche. Sarei presuntuoso a dire la mia. Ma per il bene dell’Inter, per ciò che ha fatto Icardi per il club, al di là d quello che c’è stato, dal libro in poi, mi piacerebbe che rientrasse, segnasse e portasse la squadra dove merita. Poi a fine anno insieme o ognuno per la sua strada. Io penso che non sia tardi nemmeno con i tifosi. Non bisogna portare rancore ne vivere nel passato”. 

Social: E’ il mondo di oggi. Sono arrivati quando ho smesso. Meglio, avrei avuto 20 milioni di follower ma la metà ti insulta”. 

Mogli e fidanzate: “C’erano già, ma io la mia la lasciavo sempre a casa, anche oggi non le piace apparire. Capisco che Wanda fa il suo lavoro”.

Handanovic capitano: “Parla poco, ma lo ascoltano. E la fascia è un pezzo di stoffa, quella vera te la dà lo spogliatoio se sei un leader. E ci devi nascere. Poi c’è Ranocchia: ci tiene, sa spendere parole per i compagni ed è sempre sul pezzo, anche se ha mangiato tanta m…. Gli va dato merito, pur non essendo CR7”.

Donnarumma: “E’ tanto che non fa una cavolata, fa sempre bene, può premettersela. Speriamo”.

Romagnoli o Skriniar: “Il milanista è il più completo degli italiani, il mio preferito nel dopo Barzagli. Skriniar già un top, mi pare migliorato a livello tattico: frontalmente è un fenomeno e ti mangia, l’anno scorso a volte soffriva con l’uomo alle spalle. Ora meno, buon segno: ottimi maestri”.

VAR: “E’ giusto, ma se è come a Firenze, no. Se ripenso alla faccia di Abisso… A volte si può chiedere scusa”. 

Rifondazione: “Il condottiero supremo, al di là del presidente, ora è Marotta. E’ normale che scelga i suoi uomini, la sua quadra”.

Ruolo più attivo: “Il mio numero è sempre quello ed il mio telefono sempre acceso. Ne parlerei tranquillamente”.

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