Spalletti: “Non ci sono alibi. Bisogna vincere per recuperare”

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti (fonto foto: sportnews.eu)

NOTIZIE ROMA – E’ il giorno di vigilia in casa Roma, ma soprattutto il giorno della presentazione ufficiale di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo parla alla vigilia di Roma-Hellas Verona, dove farà il suo ritorno nella panchina giallorossa.

SEGUI IL LIVE DELLA CONFERENZA STAMPA CON SPORTNEWS.EU (dall’inviato Michele Spuri)

E’ Baldissoni a prendere per primo la parola: “Il cambio d’allenatore è la certificazione che qualcosa non sta funzionando. C’è entusiasmo per il nuovo inizio e che si possa fare meglio di quanto fatto. Ringrazio Rudi Garcia per i risultati e per la passione che ha messo per lavorare qui. Passione che sarà anche del nuovo allenatore della Roma. Non sono certo io a dirvi chi è Luciano Spalletti e quanto di buono abbia fatto qui a Roma. Bentornato a Luciano Spalletti alla Roma.

Dopo tre giorni di lavoro conferma le buone sensazioni avute all’inizio?
Io sono tornato qua perchè so quanto è bello allenare questa squadra in questa città. Per essere al passo di quelle che sono state le migliorie create qui a Trigoria, per questo ho deciso di dormire qui così imparo prima. Sulla domanda rispondo che ci posso mettere qualcosa in più sopra. Buona impressione al primo allenamento che viene naturale, ma si è confermata nel secondo allenamento e nel terzo, cosa che non credevo per il rischio che facessero un po’ di confusione. Invece no sono ragazzi attenti a quello che chiedo. Il miglior messaggio che potessi ricevere dalla squadra. Qualcuno è dispiaciuto giustamente per Garcia, anche a me dispiace anche perchè ha lasciato dei record.

Ha lavorato più sulla testa o sulla tattica?
Mi hanno detto che quella è una cosa che sarebbe affiorata sulla condizione fisica, sui ragazzi. Cosa già detto qui in conferenza più volte. Io ho detto così perchè sono fermamente convinto che in questo calcio qui, il nervoso, il temperamento sia più importante per dare un segnale alle gambe. La preparazione di un calciatore è un’altra cosa. I giocatori non hanno alibi, abbiamo solo una strada: quella di vincere subito. O si vince o sennò le stesse persone che mi hanno aspettato all’arrivo tra due mesi mi criticano.

Bisogna partire forte, non c’è altra strada. Bisogna subito sterzare e riappropriarsi delle nostre qualità. Mi aspetto già da domani una reazione fortissima.

Sette punti dalla testa della classifica. Ai giocatori cosa ha chiesto? Scudetto o posto Champions
Ho risposto un po’ prima. La squadra deve riuscire a cambiare velocemente. In qualsiasi lavoro c’è bisogno dei momenti, dei passaggi. Il primo dice che se non ci sarà questo, sarà difficile che avvengano gli altri. 

Su Florenzi, Pjanic e Gervinho
Quando ho visto giocare la Roma Florenzi ha giocato in più ruoli, per cui sarà un problema. Ora io son tornato e rivedendo la Serie A, posso dire che è un campionato di livello. Ci sono molti giocatori che interpretano più ruoli, che sanno sostituirsi e che fanno del collettivo. Sanno esprimere meglio le loro qualità dove il mister chiede. Noi siamo più europei. 

Da quando lei è andato via, la Roma ha cambiato 7 allenatori in 6 anni e mezzo. I presupposti che la costrinsero a dimettersi 6 anni fa, sono ancora qui?
Io son venuto qui perchè ho la fortuna di allenare la Roma, ed è bellisimo. Per cui il resto è tutto cancellato. Per me è tutto nuovo, son venuto qui perchè me l’hanno chiesto 3 tifosi speciali. E sono i miei figli. Loro sono rimasti sempre qui.

Sul mercato
Innanzitutto devo prendere conoscenza di questi calciatori, alcuni dei quali ancora non li conosco al 100%. Domani si gioca, e se sono stati scelti da Sabatini, grande ds del nostro calcio, sicuramente delle qualità ce l’hanno. E’ chiaro che ci sarà un confronto e che cercheremo di parlare di alcune cose che possono essere aggiustate. 

Qual’è il regalo che avrebbe intenzione di portare a Pallotta al termine della stagione
A Pallotta gli porto una magliettina della Curva, perchè quella che gli ho portato era stretta. Gliela porto più grande, perchè sarebbe segno che la Roma è cresciuta un po’, migliorata. 

Su Totti
Gli ho dato tutto quello che avevo. E’ stato il primo calciatore che ho incontrato da quando sono venuto qui a Roma. Ho cercato di non disturbare il suo talento. E ora sono in sintonia con la sua scelta. Sul contratto è un rapporto che hanno lui e Pallotta, e non riguarda me. Un allenatore non può influenzare questi rapporti.

Sul modulo. Ha già detto di come il calcio sia in continua evoluzione. Quel modulo (4-2-3-1, ndr) è stato legato a certi interpreti, oppure rimarrà questo?
Si è corretto quello che hai detto. Quando avevo gli interpreti che lo sviluppavano bene. Però poi andando fuori, avendo nuove esperienze, ho imparato che non esiste un solo tipo di gioco. Ero arrivato a un punto in cui dicevo, fino a che non cambiano le misure del campo il modulo rimane quello (ride, ndr). Devono assimilare subito gli schemi, e a proporli in campo. 

Questa è una società un po’ particolare rispetto alle tradizioni italiane, e vista da fuori può anche creare dei dubbi. Come ha fatto Pallotta in 24 ore a toglierle questi dubbi?
A me faceva piacere allenare la Roma, per cui è stato facile subito. Poi ti vengono delle idee, delle richieste da fare, che verranno poi fatte la prossima settimana. Io ho avuto anche società vicine in passato, ma che non hanno dato quel contributo, la differenza la facciamo noi da dentro. Ognuno di noi deve dare un contributo per la squadra, per la città. Ora bisogna fare punti in fretta e basta. 

Lei ha detto che ha trovato fisicamente bene la squadra, ma dal punto di vista Tattico?
Garcia ha fatto un buon lavoro, perchè ha disputato partite splendide, periodi splendidi. Ha un suo modo di lavorare, un credo calcistico, tutto quello che doveva fare. L’obiettivo è farla giocare bene con continuità, con un gioco ben preciso. Per me non è un problema di differenza, di conoscenze nuove perchè deve essere così. Un calcio più aperto, meno rigido. Abbiamo un centrocampo fantastico. Vedrete che il 90% di roba passa da lì, e se lo devono gestire questi nomi che abbiamo, a me da fiducia. Strootman sta migliorando giorno per giorno.

Su Castan
Lui mi ha detto che sta bene. Potrebbe giocare domani, lui sarebbe pronto, si è allenato ha fatto tutto quello che doveva fare.

Chi è il playmaker della Roma?
Ne abbiamo 4, De Rossi lo sa fare, Pjanic lo sa fare, Vainqueur lo sa fare e Keita. Abbiamo giocatori che possono prendere in mano il gioco della squadra. Lo stesso Pizarro precedentemente era una trequartista, e con noi si è abbassato. Sono giocatori che sanno interpretare benissimo. Strootman lo sa fare. Non sono un grande allenatore, e sono diventato amico di grandi allenatori. Ho ricevuto diversi messaggi, uno dei quali Ancelotti, il quale mi ha chiesto un po’ di centrocampisti.

Su Rudiger
Lui sa fare benissimo anche il terzo centrali, i due laterali dei tre sono svelti ad arrivare in fascia. Quando dividi i 60 metri in tre, anzichè in due, uno arriva esterno. Se arriva lì, arrivare a centrocampo basta poco. Non può essere uno che offre calcio offensivo alla grande, ma abbiamo già un’intesa. 

Sulla Curva Sud, e messaggio ai tifosi
Questa vicenda mi dispiace moltissimo. Io sono in ritardo nelle mie cose e non ho potuto mettere a fuoco la cosa. Dispiace vedere uno stadio con poche persone, è desolante. Per i grandi periodi ci vogliono più qualità. La prima sicuramente una grande squadra, perchè c’è da fare una grande risalita. Se andiamo a vedere chi sta davanti a noi, il grande calcio che offrono, diventano difficili anche se i punti sono possibili. La Juventus stessa ha inanellato risultati impressionanti. Ci vuole una grande squadra, una grande società, un allenatore che faccia meno danni possibile. Ci vuole una curva, dei tifosi che fanno una curva piena, che ruggisce e che magari canta un inno prezioso come quello di Grazie Roma. Se questo non ci sarà perderemo una sfida importante. Mi hanno sempre mandato messaggi importanti, ora mi devono sostenere.

Teme questo confronto naturale con lo Spalletti 1.0?
Io sono sicuro di quello che ho allenato, che era una buona squadra. E sono sicuro di quello che ho visto, che questa è altrettanto un’ottima squadra. Bisogna proporre buon calcio, contro qualsiasi squadra. Secondo me per quello che ho visto questi giorni, ce la si può fare velocemente. Io ho sempre giocato dove la prima punta doveva sempre tagliare sul difensore centrale sul primo palo, perchè se facesse l’opposto non la prenderebbe mai. 

Oltre a Totti, ritrova Lobont e De Rossi. Come ha trovato De Rossi e se ci ha parlato
Daniele diventa fondamentale, perchè è il giocatore che ha più esperienza, più qualità. Giocatore che insieme ad altri, gli posso chiedere più cose. Lui ha dato la sua completa disponibilità, anche quella di fare un qualcosa in particolare, che mi ha fatto piacere ma non si può dire.