NBA, stanotte si parte! Tutti, o quasi, a caccia dell’anello

Golden State Warriors, con il trofeo di campioni NBA
Golden State Warriors, con il trofeo di campioni NBA (getty images)

APPROFONDIMENTO NBA – Dopo un’estate lunghissima in cui i colpi di scena sul mercato non sono mancati, la NBA è finalmente pronta a ripartire. Questa notte ci sarà la prima palla a due e per l’occasione SportNews.eu vi presenta tutti i temi caldi della stagione:

Iniziamo da loro, i campioni in carica: i Golden State Warriors. Chiamati a ripetersi dopo un’annata perfetta, i ragazzi di Steve Kerr sono attesi a un compito non facile. In estate il roster è stato toccato pochissimo, con la sola cessione di David Lee, partito in direzione Boston e certi meccanismi, oliati alla perfezione, non sono stati toccati. Spazio quindi ancora una volta al talento smisurato di Steph Curry e alla mano caldissima di Klay Thompson, il tutto senza dimenticare un’organizzazione difensiva da Oscar. Tanti gli avversari che proveranno a fermare i Warriors, su tutti i San Antonio Spurs che, per una volta, sono stati protagonisti assoluti sul mercato con la firma di David Alridge, il free agent più desiderato da mezza NBA. L’ex Portland rappresenta il presente e il futuro del club e quest’anno, assieme a Tim Duncan, compone la frontline più affascinante della Lega. Restano a Ovest non si può non parlare dei Los Angeles Clippers che trattenuto DeAndre Jordan, hanno rinforzato la panchina con tanti innesti di qualità: su tutti Paul Pierce e Lance Stephenson, ma attenzione anche a Josh Smith. Citiamo infine gli Houston Rockets, un’altra squadra che ha cambiato qualcosa, ma che firmando Ty Lawson si è assicurata un playmaker di altissimo livello, l’unica cosa che era mancata la scorsa stagione. La Western Conference però nel complesso è ancora una volta molto competitiva e nessuno potrà permettersi di sottovalutare squadre come i Memphis Grizzlies, sempre pericolosissime e gli Oklahoma City Thunder che recuperati i lungodegenti puntano con decisione ai vertici dell’Ovest e dell’intera NBA.

Tutto più facile, almeno sulla carta, ad est dove i Cleveland Cavaliers partono ancora una volta come i netti favoriti. I Cavs sono riusciti a trattenere tutti i loro pezzi pregiati e si presentano ai nastri di partenza con una squadra che per talento, star power, lunghezza della panchina e consapevolezza dei propri mezzi non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi. Alle loro spalle tante squadre puntano a fare bene. Gli Atlanta Hawks, nonostante la cessione di DeMarre Carroll, puntano a riconfermarsi e hanno rafforzato la loro frontline con un giocatore affidabile come Thiago Splitter. I Miami Heat, risolti i problemi di salute di Chris Bosh e rifirmato Goran Dragic sono una delle squadre più interessanti della Lega, mentre Boston e Milwaukee hanno messo in piedi squadre giovani, ma piene di talento e soprattutto sono guidate da allenatori giovani, ambiziosi e molto preparati e sicuramente daranno spettacolo. Chi però potrebbe, davvero fermare i Cavs sono i Chicago Bulls. Tutto, ancora una volta, passerà dalla salute dei giocatori più importanti. Nessuno si aspetta un Derrick Rose formato 2015, ma almeno un giocatore affidabile e in salute potrebbe fare la differenza, soprattutto vista l’esplosione di Jimmy Butler. Stesso discorso vale, sotto canestro, per Joakim Noah, vero leader difensivo ed emotivo dei “Tori”.

Capitolo italiani: tornato in Europa Gigi Datome, la pattuglia Azzurra in NBA è scesa a tre giocatori, ma per tutti le prospettive sono interessanti. Marco Belinelli ha firmato un ricco contratto con i Sacramento Kings dove lo attende un ruolo da mentore e soprattutto una sfida interessante in una squadra che ha grandi ambizioni e un roster competitivo e con una superstar assoluta come DeMarcus Cousins. Andrea Bargnani riparte dai Brooklyn Nets e da un grande Europeo, ora dovrà dimostrare qualcosa di importante anche in NBA in una squadra a cui il suo talento offensivo potrebbe fare molto comodo. Infine c’è Danilo Gallinari, i suoi Denver Nuggets sono in fase di transizione, ma lui finalmente sta bene e per la prima volta in carriera è chiamato al ruolo di leader tecnico ed emotivo della squadra. I mezzi per essere all’altezza del compito ci sono e anche senza ambizioni da Playoffs, il “Gallo” quest’anno potrà togliersi soddisfazioni importanti.

Edoardo Lavezzari