ROMA. MARQUINHOS: “Stiamo lavorando per arrivare sempre più in alto”

(Getty Images)

MARQUINHOS A ROMA CHANNEL – E’ senza dubbio una delle note più liete della stagione giallorossa: l’esplosione diMarquinhos ha sicuramente sorpreso tutti ma non il duo Baldini-Sabatini che in estate aveva intravisto le giuste potenzialità in quel ragazzo che militava nelle giovanili del Corinthians. Sono passati quasi 6 mesi dal suo approdo in Italia e per fare il punto sulla sua esperienza in giallorosso,Marquinhos ha parlato ai microfoni di Roma Channel:

Il tuo nome è Marcos o Marquinhos?
“Marcos, perché quando sono arrivato e già avevano un Marquinhos e per stare meglio ho messo Marcos”.

Partirai per la coppa Sud America under 20, conosci la data?
“Anche io non lo so, questa è una cosa della Cbf con la Roma stanno parlando per vedere che data è meglio”.

Le tue aspettative per questo campionato così importante che andrai a giocare?
“E’ un po’ presto per parlare di aspettative, ma c’è sempre il sogno di andare lontano e lavorare per vincere”.

E’ stato un peccato per la Selecao alle Olimpiadi finire così?
“Si è stato un peccato, però è difficile sono sempre a lavoro e sereno per fare sempre un buon lavoro”.

Ti aspettavi di essere subito così importante per la Roma?
“Anche io non me lo aspettavo, però c’è sempre la testa alta a lavorare con i piedi per terra. Ed è per questo che sono piaciuto al mister, sempre lavorando bene”.

Brasiliani come Flacao e Aldair su tutti, hanno fatto la storia della Roma, pensi di fare il loro percorso?
“Sì come no, sono qui per fare sempre meglio e sono qui per vincere tutto quello che c’è in questa competizione e dare il meglio qui a Roma”.

Che giudizio dai al tuo rendimento?
“Buono, ho fatto grandi partite però sempre lavorando di più e per migliorare è così che si fa”.

Dove può arrivare la Roma?
“Stiamo lavorando per arrivare sempre su e avanti partita dopo partita, passo dopo passo e in ogni partita giochiamo per vincere”.

I ricordi al Corinthians?
“Ho vinto il Brasileirão, la Libertadores, sono tanti i ricordi positivi che porto con me”.

Differenze tra calcio italiano e brasiliano?
“Non tante. Il calcio brasiliano è cresciuto molto, è difficile come qui in serie A”.

Quello che colpisce è la tua tranquillità. Qual è il tuo segreto?
“Non lo so, è il mio carattere. Sono tranquillo anche fuori dal campo e lo porto anche quando gioco”.Per te una partita di calcio cosa rappresenta: un divertimento, un lavoro?
“E’ quello che piace a tutti i ragazzi: fare quello che li rende felici. E’ il mio divertimento, il mio lavoro, per questo sono qui”.

Sabatini ti ha definito sovrannaturale, senti questa responsabilità?
“Sì, sono felice per queste parole. Devo continuare ad andare avanti e migliorare sempre di più”.

Per molti giovani non è facile ambientarsi, come ci sei riuscito?
“E’ la Roma che è così. Ci sono tanti brasiliani, sudamericani, così viene facilitato il mio ambientamento”.

Chi frequenti maggiormente fuori dal campo?
“Tutti i brasiliani mi stanno vicino”.

Cosa ti piace di più di Roma?
“Ho visto il Vaticano, è incredibile”.

Anche nei tuoi tweet spesso parli di Dio, il tuo rapporto con la religione?
“E’ una cosa che porto con me, ti porta una tranquillità e per me va benissimo”.

Tu e Varane del Real Madrid siente considerati i giovani centrali difensivi più forti. Lui è un ’93, tu un ’94. Ti spaventa questo?
“No, paura no. E’ una cosa buona. Sto lavorando per migliorare”.

Il tuo hobby fuori dal campo?
“La playstation”.

La tua musica preferita?
“Musica brasiliana”.

Con chi ti confidi di più fuori dal campo?
“Il mio papà, mi sta sempre vicino, sta con me a Roma. Mi porta agli allenamenti, dopo le partite mi porta a casa. Mi piace che mi stia vicino”.

A chi vorresti assomigliare?
“Thiago Silva è un grande esempio, è bravo”.

Chi devi dire grazie per essere arrivato fino a qui?
“Tante persone, a tutti quelli che mi hanno aiutato a stare qui, alla mia famiglia”.

Che ambiente hai trovato nella Roma?
“Qui sono tranquillo per fare il mio meglio”.

Ti aspettavi all’inizio di diventare titolare in così poco tempo?
No ma devo lavorare sempre per fare meglio. Devo lavorare di più”.

Il rapporto con Burdisso?
“E’ bravo, è un grande professionista. Lui aiuta, mi guarda iniziare la carriera, crede che io possa arrivare lontano e mi aiuta”.

Zeman e Totti?
“Zeman mi fa giocare, gli sono piaciuto, così come a Totti. Anche lui mi aiuta molto”.

E’ impressionante la tua tecnica nell’intervento e la tua velocità: in cosa ti riconosci di più?
“Nella tecnica”.

Dove devi migliorare?
“In tante cose, anche nella velocità, sia nelle cose in cui sono più bravo sia in quelle in cui sono scarso”.

Esistono i sogni o vanno conquistati col lavoro quotidiano?
“Ci sono i sogni ma mi piace di più conquistarli col lavoro quotidiano”.