VIOLENZA A ROMA. “Era un inferno, per fortuna non c’è scappato il morto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il proprietario del locale: “C’erano inglesi fin dal pomeriggio ma la piazza stranamente non era presidiata”…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPAMarco Manzi è il proprietario del ‘Drunken Ship‘. “E ora conto i danni. Quanti? Non lo so, 10-20 mila euro”. È una stima al ribasso. “È stato un inferno. Campo de’ Fiori è una zona calda, ma una serata così non mi era mai capitata. Sono arrivati in 30-40, all’inizio hanno tirato sassi verso i tavolini all’esterno, poi sono entrati nel locale dall’ingresso principale e da uno secondario”. Il raid era preparato: “Nel locale sono stati ritrovati sampietrini, chiavi inglesi, pure alcune bombolette di gas urticante. I teppisti erano tutti a volto coperto. Hanno provato a tranquillizzare i presenti, urlando “Tranquilli, è uno scherzo””. Altro che: “La ragazza che serviva ai tavoli è riuscita a scappare, altri due si sono nascosti dietro al bancone. L’azione, in tutto, è durata 10 minuti: una vita. È una fortuna che non ci sia scappato il morto. Gli inglesi all’interno del locale saranno stati una ventina, avevano intonato cori da stadio. Sono stati spinti verso il fondo del pub, presi di mira senza che nessuno intervenisse”. Manzi ce l’ha con le forze dell’ordine: “Qui c’erano inglesi fin dal pomeriggio. Ma la piazza, stranamente, stavolta non era presidiata. C’era solo una volante della Municipale, filata via appena iniziato il raid. Le forze dell’ordine sono arrivate quando tutto era finito”.