LIGUE1. Povero IBRA il tartassato di HOLLANDE

IL CORRIERE DELLO SPORT. (A. Maglie) Il presidente francese ha portato al 75 per cento l’aliquota dovuta per i guadagni superiori al milione…

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 François Hollande gela Ibrahimovic e il Psg. Infatti, secondo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, il presidente francese ha annunciato l’aliquota al 75% per chi guadagna oltre il milione di euro e il campione svedese è ovviamente ben oltre questa somma. I paradisi fiscali non esistono più e le big d’Europa sono tutte sotto lo stesso “schiaffo”. Reggono, però, delle enclavi, vere e proprie oasi del guadagno quasi esentasse che spiegano anche ultime clamorose operazioni di mercato come i trasferimenti dal Portogallo di «stelle» di prima grandezza come Hulk e Witsel.   L’aliquota al 75 per cento renderà particolarmente onerosi gli ingaggi di grandi campioni. Il mercato estivo potrebbe essere stato per il Psg il canto del cigno. In Francia la tassazione con i redditi alti non era benevola ma nemmeno vessatoria, con aliquote massime che arrivavano sino al 40 per cento. Potrebbe cambiare l’aria nella Ligue 1 che sembrava colpita da nuova linfa.  La Spagna ha abolito la famose legge Beckham, varata formalmente per attirare «cervelli» e che in realtà consentì al Real Madrid di portare l’inglese in Spagna grazie a una fiscalità agevolata (aliquota al 24 per cento). Ora i redditi oltre i trecentomila euro sono tassati al 52 per cento a Madrid e addirittura al 56 a Barcellona. In Inghilterra dal 50 per cento si è scesi al 45 (sempre più dell’Italia che fissa l’aliquota massima al quarantatre). In Germania si viaggia sul 45 per cento per i redditi superiori ai 250 mila euro. La crisi non consente sconti fiscali. L’ultima oasi è in Russia dove con un modesto tredici per cento da versare allo stato si possono ingaggiare calciatori di grande nome e possente ingaggio. Un effetto collaterale della tempesta economica che si è abbattuta sul mondo.