CALCIO. PJANIC: “Sono sicuro che possiamo lottare per lo scudetto”

Le parole del bosniaco in conferenza stampa, nel ritiro della squadra giallorossa…

Ecco le parole integrali del calciatore Miralem Pjanic, in conferenza stampa a Riscone di Brunico. Il bosniaco si appresta a giocare la sua seconda stagione in giallorosso.

Borini al Liverpool, come commenti questa cessione?
“Se lui è contento sono contento anche io per lui ma perdiamo un giocatore che ha fatto una grande stagione l’anno scorso, guaridamo avanti e vediamo cosa succede. Non è ancora sicuro ma sono contento per lui anche se perdiamo un buon giocatore”

Avete bisogno di rinforzi?
“Magari, per ora siamo qua a lavorare, abbiamo la possibilità di avere quasi tutto il gruppo qua per lavorare, manca solo De Rossi e Castan. Sono sicuro che possiamo fare grandi cose, non dobbiamo parlare molto, dobbiamo lavorare. Abbiamo un nuovo allenatore e abbiamo tutti la stassa idea per avanzare insieme e dobbiamo avere la mentalità di lottare con gli altri”.

La Roma rispetto allo scorso anno è più forte o meno forte? E può puntare per lo scudetto?
“Non ti posso rispondere ancora, siamo solo da 10 giorni insieme, non abbiamo cambiato tanto. Sono arrivati alcuni giocatori, magari Borini va via, vediamo che squadra abbiamo quando il campionato inizia. Ma con questa squadra sono sicuro che possiamo lottare per lo scudetto”.

Per il tuo ruolo, interno di centrocampo, cosa cambia dal 4-3-3 di L.Enrique a quello di Zeman?
“Cambia perchè il gioco di L.Enrique era più sulla conservazione di palla, adesso il mister cerca di andare veloce in avanti. Per quanto riguarda me sono molto più vicino alla porta avversaria e quello mi piace. Spero di fare tanti gol quest’anno. Ma non abbiamo ancora lavorato tanto tatticamente sulla mia posizione. Sicuramente il mister ci dirà cosa vuole”.

Giocare da regista?
“Non lo so, il mister deciderà ma il mio posto è più vicino alla porta avversaria”.

Obiettivi?
“L’anno scorso, la mia prima in Italia, è stata una buona stagione, ma posso fare meglio. Quest’anno voglio prendermi più responsabilità, conosco meglio i compagni e il calcio italiano. L’obiettivo non serve dirlo, ma voglio fare un certo numero di gol e di assist”.
Alla Roma cosa è successo da gennaio?
“E’ mancata la continuità. A casa giocavamo bene, non lo so cosa è successo fuori, abbiamo sempre avuto paura. Quest’anno dobbiamo cambiare, dobbiamo migliorare in trasferta e faremo un grande campionato, sono sicuro”.

Questa rosa è al livello di Juventus e Milan? 
“Se vediamo i nomi di Juve e Milan sono più forti, ma quello non vuol dire niente. Ma l’importante è l’atmosfera, il gruppo, sono sicuro che in ogni linea di questa squadra abbiamo giocatori di grande qualità. Possiamo lottare con loro, l’anno scorso a parte a Torino con la Juve nessuna squadra è stata superiore a noi. Sono sicuro che questo anno lo facciamo bene, la mentalità deve essere giusta dall’inizio alla fine. Dobbiamo cominciare bene, sarà importante per la fiducia”.

Quanto ha pesato il fatto di non fare le coppe, ma poi può essere un vantaggio come è succeso per la Juve?
E’ pesante, la Roma deve essere in una competizione europea. Adesso guardiamo avanti, non è un vantaggio che noi giochiamo solo una competizione, una squadra ha sempre 22-23 giocatori. Tutti preferiscono giocare una competizione europea”.

L’anno scorso era un problema solo tattico o di personalità?
“Abbiamo giocatori di personalità, ma è stato un problema mentale perchè non è possibile andare a Lecce e perdere 4-0. E’ un problema mentale, non altro”.

Vi sentivate poco sicuri? Che problema era?
“Non so da dove viene questo. Dobbiamo essere pronti dall’inizio a far male all’avversario e questo non lo abbiamo fatto”.

Ti sorprenderesti di non essere titolare della Roma?
“Paura non ce l’ho. I due giocatori che arrivano? Non sono meglio di me, tutto dipende da me, ogni giocatori gioca se merita di giocare. Io voglio giocare, penso solo a quello e voglio essere tra i primi 11”

Ti senti pronto a diventare un punto di riferimento?
Si io lo voglio, voglio prendermi più responsabilità, a 22 anni ho già un’esperienza internazionale ma ci sono anche altri giocatori che sono più importanti di me, non dico il nome, lo sapete già”.

Ti senti più a tuo agio con questo calcio verticale? Parli mole lingue, l’italiano è la più difficile?
Si perchè non lo parlo ancora molto bene, non conosco ancora tutte le parole, ma faccio il possibile per migliorare. Io mi sento come tutti gli altri e voglio dimostrare al mister che voglio essere nei primi 11, ma è lui che dice chi gioca. A me piace andare avanti e cercare l’attaccante, vediamo cose il mister vuole che faccio.”

Come ti trovi con i metodi di allenamento di Zeman?
“Bene, è un lavoro che ho sempre fatto, una preparazione magari un pò più dura, ma la preparazione non può essere facile. E’ bene che lavoriamo così perchè quel che facciamo adesso possiamo farlo vedere sul campo. Facciamo un buon lavoro, non è facile ma lo dobbiamo fare”

Quale compagno ti ha sorpreso di più?
“Vedete anche voi che nessuno molla, siamo tutti insieme, lavoriamo tutti insieme, siamo una squadra”.