EURO 2012. CAPELLO: “Biscotto? La Spagna farà di tutto per vincere. Cassano e Balotelli? Usano sempre il fioretto e mai la spada”

Fabio Capello non crede nel rischio di un “biscotto” fra Spagna e Croazia

(getty images)

 

Secondo Fabio Capello, ex ct dell’Inghilterra, non c’è la possibilità di “biscotto” tra Spagna e Croazia. L’allenatore intervistato a Sky sport ha detto: «La Spagna farà di tutto per vincere la partita. Del Bosque metterà in campo la migliore formazione possibile. Non si possono prendere rischi, l’errore più grande che si può fare è pensare che un pareggio può bastare». Se la partita dovesse finire 2-2 gli azzurri sarebbero eliminati a prescindere dal risultato con l’Irlanda di Giovanni Trapattoni

Ecco la sua intervista completa:

 

Sulla partita dell’Italia contro la Croazia

È stata una bella partita, nel primo tempo ha giocato un ottimo calcio, molto buono. Ha pressato un po’ meno rispetto alla partita che le ho visto giocare contro la Spagna, dove ha giocato probabilmente la più bella partita di questi ultimi periodi. Nel secondo tempo è un po’ calata. Secondo me non avevano più la brillantezza della partita che hanno giocato con la Spagna. Abbiamo subito dei contropiedi, la Croazia è cresciuta e il gol purtroppo è venuto da un errore. Un errore probabilmente del giocatore che stava giocando forse meglio, insieme a Pirlo il giocatore più importante di questa Nazionale. Strano che Chiellini si sia fatto sorprendere alle spalle perché normalmente guarda sempre dov’è l’uomo, ma questa volta se l’è perso e purtroppo quando si gioca in Nazionale basta commettere il minimo errore e si è condannati.

Su Prandelli

Questa è una squadra determinata, concentrata e direi che lui è riuscito a fare una cosa che difficilmente si riesce a fare  in così poco tempo, cambiare la tattica, il sistema di gioco e avere dei risultati, risultati che secondo me sono buoni. Adesso basterà raggiungere un risultato minimo di vittoria per poter passare il turno. Non mi sembra che la squadra manchi di determinazione, mi sembra che la squadra sia ordinata. È una squadra che concede poco, molto ordinata. È una squadra che va avanti, crea occasioni, ma non le sfrutta e questo può esser un problema. Quando crei in Nazionale delle occasioni e non le sfrutti è difficile ritrovartele.

Cassano e Balotelli rappresentano la coppia su cui puntare ancora?

C’è qualcosa in questi giocatori che mi fa arrabbiare (sorride, ndr). Sono due giocatori straordinari e di grande talento, però usano sempre il fioretto, non usano mai la spada. Quando arrivano vicino alla porta vogliono fare il gol bello e straordinario, senza voler arrivare ad essere molto molto più concreti. E questo, a volte, mi fa arrabbiare. Sono giocatori di talento, giocatori che potrebbero fare la differenza. Per quanto riguarda Cassano mi sembra che sia diventato ormai un giocatore della Nazionale, quindi non c’è bisogno di recuperarlo, si è già recuperato da solo. Probabilmente quello che gli è successo a livello fisico, quando è stato molto male, l’ha fatto maturare. Dovrebbe arrabbiarsi lui stesso, non tanto io che ho fatto di tutto per aiutarlo, dandogli consigli, allenandolo. Ha sprecato degli anni, perché un talento così non lo trovi ogni anno e in ogni generazione. Un talento incredibile che avrebbe potuto fare di più.

Su Spagna-Croazia

Credo che soprattutto la Spagna farà di tutto per vincere la partita, perché le vittorie portano morale e perché i giocatori spagnoli che stanno giocando poco avranno voglia di fare un buon risultato. Penso che Del Bosque metterà in campo la migliore formazione. Non si possono prendere rischi, mai. Quando pensi che il pareggio basti  è l’errore più grande che si possa fare. Vai in campo rilassato, vai in campo non determinato.

Sull’Inghilterra

Uno che fa il mio mestiere, lavora due anni per arrivare qui, ti prepari, soffri, vinci, ti contestano, hai delle soddisfazioni, crei un gruppo e una mentalità, poi non esserci … sei lì. Poi quando vedi che si mettono lì, che suonano gli inni, la memoria si riaccende improvvisamente e molto duramente. La distanza non è grande dalla panchina, ma è molto distante dal lavoro.

In un’ipotetica finale Italia-Inghilterra lei per chi tifa?

Ho detto che sono italiano, ho il cuore per l’Italia, ma come sempre ho detto dove ho allenato ho lasciato un pezzo del mio cuore e seguo tutte le squadre con passione. Avendo allenato anche l’Inghilterra una parte è rimasta anche là.