CALCIOSCOMMESSE. In arrivo l’inchiesta di Napoli

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Maurizio Galdi) – Oggi o domani il procuratore Melillo chiude. Europa a rischio per gli azzurri…

 

L’attesa è finita, oggi o domani il pool ‘reati da stadio’ della Procura di Napoli chiuderà ufficialmente l’inchiesta aperta, nella quale sarebbero indagati l’ex portiere del Napoli Matteo Gianello, i fratelli Federico e Michele Cossato, Silvio Giusti, e invierà gli atti ‘per competenza’ alla Procura federale di Stefano Palazzi con il quale il capo del pool, l‘aggiunto Giovanni Melillo, ha da tempo un rapporto di collaborazione.

Perché interessa la Figc. L’inchiesta era partita dopo la scoperta che il figlio di un presunto boss della camorra era a bordo campo per una partita di campionato del Napoli. Da questo si era risaliti alla ‘distribuzione’ dei biglietti tra i calciatori, poi si era passati alle intercettazioni telefoniche e da queste era emerso che Gianello, sembra su pressione di Giusti, avrebbe offerto soldi ai suoi compagni di squadra (Paolo Cannavaro e Gianluca Grava) per perdere la partita Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010 (1-0). Cannavaro e Grava si rifiutarono e risposero anche male a Gianello (lo riferisce lo stesso portiere del Napoli nel suo verbale ai magistrati), ma il tentativo ci fu e su questo ora dovrà indagare la Procura federale. Gianello nel verbale dell’interrogatorio reso ai magistrati lo ammette, e per questo il Napoli sarà chiamato a rispondere per responsabilità oggettiva. Una vera disdetta per i partenopei che potrebbero perdere l’Europa conquistata con la vittoria nella finale di Coppa Italia. L’Uefa, infatti, vieta l’iscrizione alle Coppe europee a società ‘coinvolte in maniera diretta o indiretta nelle ipotesi di frode sportiva’.
I tesserati. Oltre a Gianello, Cannavaro e Grava rischiano un eventuale deferimento per omessa denuncia. Qualcosa di più rischiano i fratelli Cossato per scommesse e per il presunto illecito. Silvio Giusti, già colpito da provvedimenti della giustizia sportiva per il fallimento di una società di calcio non è più tesserato.
Il ruolo dei Cossato. Il gip di Cremona, Guido Salvini, nella sua ordinanza scrive che per la “partita Atalanta-Piacenza si ha conferma del fatto che almeno due organizzazioni (il “Gruppo degli Zingari“, collegato al cartello singaporiano, e un “Gruppo veronese“, riconducibile agli ex calciatori del Chievo Federico e Michele Cossato) si adoperano, in contemporanea, per alterare l’incontro e scommettere sull’esito ‘prefissato'”. Un ruolo ribadito dall’inchiesta di Napoli. Su Giusti, anche lui ex calciatore del Chievo e molto amico di Stefano Bettarini, si è soffermata l’inchiesta della Dda di Napoli (aggiunto Cantelmo, sostituti Filippelli e Siragusa) da cui emerge che si “adopera per far tesserare Bettarini col Chievo“, un tesseramento che costò un deferimento ai veneti lo scorso anno al precedente calcioscommesse.
L’inchiesta di Bari. Intanto, dopo la decisione di trasmettere a Bari il fascicolo che riguarda il verbale dell’interrogatorio reso da Andrea Masiello, la Procura di Cremona ha trasferito anche gli atti su Bonucci e su quanti altri Masiello aveva coinvolto nelle sue ammissioni. La Procura barese, però, non ritene che ci siano novità di rilievo oltre quanto detto loro dallo stesso Masiello in un verbale che è ancora secretato. Per questo la posizione di Leonardo Bonucci non cambia e “potrà giocare tranquillamente il suo Europeo“, sorridono in Procura.