CALCIOSCOMMESSE. ACERBIS cede e confessa: “Taroccate nove partite”

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Ceniti – Pelucchi) – Il portiere ha ammesso anche i contatti con gli Zingari…

 

Una confessione piena, completa, dettagliata. Paolo Acerbis, portiere del Vicenza, non ha opposto resistenza. Un pentimento tardivo, ma apprezzato dagli inquirenti. Avrebbe ammesso di avere avuto contatti stabili con gli Zingari, in particolare Gegic e Ilievski, e di aver partecipato alle combine di alcune partite del Grosseto con Carobbio, Conteh, Joelson e Turati. Nell’ordinanza si parla di quelle della stagione 2009-10 contro Mantova, Torino, Gallipoli, Ancona, Empoli e le due con la Reggina. Gli sono state contestate anche due gare della passata stagione: Vicenza-Pescara e Vicenza-Empoli. Il suo avvocato Gianandrea Pilla si è limitato a dire che “ci sono stati riscontri che Acerbis ha confermato, anche perché c’era un quadro già ben definito. Abbiamo presentato richiesta di scarcerazione e siamo pronti per il processo sportivo, anche se la sua posizione potrebbe essere stralciata, in attesa di ricevere i verbali.

Libero. Chi invece ha già lasciato il carcere è l’autotrasportatore Vittorio Gatti, amico di Carobbio. Il bergamasco è stato riportato a casa dal figlio e avrà l’obbligo di firma una volta alla settimana. Il rischio che potesse perdere il lavoro ha convinto i magistrati a rimetterlo in libertà. Gatti ha detto di aver conosciuto gli Zingari grazie a Carobbio e di essersi prestato a fare viaggi per loro conto “dietro compenso, per ritirare vincite di scommesse”. Due i viaggi: uno a Bari per ritirare da Iacovelli i 250mila euro della mancata combine tra Palermo e Bari e uno vicino a Pescara per avere dal tabaccaio Erodiani 40mila euro, poi consegnati a Ilievski a Cernobbio. “In tutto ho incassato 600 euro di compenso”. A casa, però, davanti ai giornalisti che lo aspettavano ha smentito di essere stato lui a portare soldi a Erodiani. Al gip ha detto, poi, che nell’autunno 2011, in pieno scandalo, Gegic gli aveva chiesto di reclutare calciatori per le combine, “ma io gli ho risposto che, visto quello che era successo, non volevo saperne più niente”. Ai cronisti ha raccontato anche di un siparietto avvenuto in carcere. “Avevo la cella vicino a Bertani e l’ho incrociato. Non lo conoscevo e gli ho chiesto: “Tu chi sei?”. “Bertani. E tu?”. “Gatti“. “Ah, non so chi sei””.
Solo scommesse. Ha fatto un po’ più di resistenza Ivan Tisci. I suoi avvocati Nicolina De Cicco e Gaetano Mari hanno precisato che “è estraneo all’associazione e per le scommesse è già stato condannato dalla giustizia sportiva. Non gli sono state fatte domande su Vieri e Bettarini. Le combine? Non era il promotore. I contatti con Ilievski? Tisci non sa affrontare un discorso in inglese, vedete voi…”.