LA GAZZETTA DELLO SPORT. Chi è TITO VILANOVA? L’anti-Mou che lotta anche per la vita

Una sintesi dell’articolo de “La Gazzetta dello Sport”: Nemico di Josè, ha combattuto la battaglia contro il cancro…

(getty images)

Ora Mourinho non potrà più dire di non conoscerlo. Il 17 agosto scorso, dopo avergli infilato, da dietro, un dito nell’occhio, l’allenatore del Real Madrid a chi gli chiedeva del gesto rispose: «Pito Vilanova, chi è? Non lo conosco». Aveva persino storpiato il suo nomignolo, da Tito che nella vita di Vilanova ha sostituito Francesc, nome di battesimo, a Pito, parola che i bambini spagnoli usano come i nostri fanno con «pisellino». Tito lo rincorse e gli diede una cinquina sul collo. Se il Barça vincerà la Copa del Rey Tito e Mou si rivedranno in agosto per la Supercoppa. Entrambi in tribuna, perché squalificati per quella rissa Mou due giornate, Tito una. Ma da pari a pari, dopo essere stati entrambi allenatori in seconda del Barça. Il club dei golosi Vilanova è catalano, nato 42 anni fa in un paesino di 600 anime della provincia di Girona. E’ cresciuto alla Masia, frequentata tra il 1984 e il 1989, dove ha incontrato Pep ed è nata un’amicizia di quelle che non muoiono più.  Entrambi centrocampisti, Pep, più giovane di 16 mesi, ha fatto strada sul serio, Tito ha giocato tanto nel calcio minore. Poi è tornato a casa. Nel 2001 cominciò la stagione da calciatore nel Gramanet, storico club catalano, e la finì da allenatore alla guida del Cadete B del Barça. Ai suoi ordini la generazione dell’87, quella di Messi, Piqué e Fabregas. Divenne uno squadrone, anche se Tito, con l’arrivo della nuova giunta direttiva, l’anno dopo non c’era già più. La sua terza tappa blaugrana comincia nel 2007. Quando Pep, al debutto in panchina contro il Getafe, lo chiama a dargli una mano nel Barça B: insieme lo portano dalla quarta alla terza serie. Nell’estate del 2008 i due «golosi» saltano al Barça vero, e il resto è storia. Tito è diventato l’ombra di Guardiola, le due teste si sono fuse in un unico cervello che ha creato il Barça meraviglia. Tante volte li abbiamo visti parlare davanti alla panchina. Pep chiedeva a Tito. E quando non c’era gli telefonava, come ha fatto una volta quest’anno dalla panchina. Tito non c’era perché il 22 novembre scorso mentre la squadra partiva per Milano lui entrava in ospedale per un’operazione alla ghiandola parotide, attaccata da un cancro. Lo sapeva solo Pep, angustiato, preoccupato, spaventato. Poi Tito è tornato, e ora camminerà da solo.