GAZZETTA DELLO SPORT. Conte e l’ombra Calciopoli: «Gli arbitri hanno paura di fischiarci un rigore»

GAZZETTA DELLO SPORT. Conte e l’ombra Calciopoli: «Gli arbitri hanno paura di fischiarci un rigore»

L’allenatore bianconero si è lamentato per l’arbitraggio al termine della gara contro il Parma

(Getty images)

Non è uno sfogo, nemmeno una lamentela. È un sospetto chiarissimo: la Juve ha paura che gli arbitri non siano sereni nei suoi confronti e che di conseguenza le neghino dei rigori per evitarsi problemi. E tutto dipenderebbe ancora da Calciopoli.

Conte non fa giri di parole: «Comincio ad avvertire una brutta aria: gli arbitri hanno paura di dare un rigore alla Juve. Siamo scocciati, anche gli ultimi in classifica hanno più rigori di noi. La realtà è che se si fischia contro la Juve non si sbaglia, mentre se un arbitro ci fischia a favore deve farsi il segno della croce e sperare di non essere ammazzato il giorno dopo. E questo non lo posso accettare. Poi sento i soliti cori: “Sapete solo rubare”. Ma chi? Basta guardare quello che accade da qualche anno. Contro Siena e Parma abbiamo fatto 2 punti, ma se gli arbitri fossero stati più sereni e attenti ne avremmo fatti 6 e adesso parleremmo di una fughetta, non del secondo posto».

E Conte ribatte: «Ecco: proprio quello vogliamo. Essere trattati allo stesso modo. Adesso inizio a non essere sereno. Non ci danno un rigore nemmeno se un nostro giocatore viene ammazzato in area. Ci alleniamo come animali per ottenere il massimo, io dai giocatori pretendo tantissimo e appena rientrato negli spogliatoi mi sono arrabbiato con loro perché non abbiamo segnato. Ma poi loro mi dicono “Mister, e i rigori?” e io adesso non so più cosa rispondere».

 Pavel Nedved fatica a credere a quello che ha visto e racconta: «I giocatori mi chiedono cosa succede e io sono in imbarazzo perché non so cosa rispondere. I dirigenti devono difendere società, allenatore e giocatori, ma adesso non riesco a spiegare la situazione ai ragazzi. La realtà è che a questi arbitri manca personalità e non si rendono conto che qui ci sono squadre che si giocano traguardi importanti. Io così non ci sto. Non ci sto».