CORRIERE DELLA SERA. Calcioscommesse, tutto gira intorno a Masiello: quattro partite del Bari nel mirino

CORRIERE DELLA SERA. Calcioscommesse, tutto gira intorno a Masiello: quattro partite del Bari nel mirino

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Tutto gira intorno ad Andrea Masiello. Il calciatore, ex Bari, ora in forza all’Atalanta, secondo l’articolo di Arianna Ravelli sul Corriere della Sera, avrebbe ricevuto un pressing asfissiante da parte di Angelo Iacovelli, tuttofare dei giocatori, che cercava di convincerlo a vendere le partite. Domani sarà sentito dal Gip di Cremona, e potrebbe aver voglia di parlare, visto che Masiello avrebbe fornito agli inquirenti dichiarazioni “in parte riduttive in ordine alla sua responsabilità e a quella dei compagni di squadra“, secondo gli investigatori. In soldoni, ha difeso se stesso e i compagni, lasciando nei guai solo Iacovelli. Gli inquirenti ritengono che la controparte dei calciatori abbia avuto un ruolo un tantino più attivo nella vicenda di quello che si vuol far credere: “su iniziativa dei giocatori, Iacovelli contatta gli zingari“; il che collimerebbe con la versione data da un altro giocatore, Carobbio: “Iacovelli venne a Siena e mi disse che i giocatori del Bari volevano organizzare qualcosa“. E non proprio una rimpatriata tra vecchi amici, a quanto pare: Mi disse che il Bari voleva perdere e ricevere dei soldi per farlo. È stato per questo che l’ho messo in contatto con Gegic“.

Il calcioscommesse secondo Masiello è quasi una storia di stalking, a cui il giocatore evidentemente non ha avuto la forza di sottrarsi. Tutto inizia, secondo il calciatore, quando gli viene presentato l’ex capitano del Bari Bellavista, il quale avrebbe fatto discorsi strani, secondo i quali i giocatori “si impegnavano allo spasimo, mentre ci poteva essere una scorciatoia per ottenere risultati più proficui“.  Nemmeno troppo strani, questi discorsi, se Masiello l’allusione la coglie subito: “era evidente che faceva riferimento alla possibilità di alterare qualche partita“. Lo scandalo dipinto sul viso, Masiello scambia comunque il proprio numero con quello di Bellavista. E subito Iacovelli gli chiede un incontro in hotel: la partita da taroccare è Bari- Sampdoria.

Atto secondo: Iacovelli va a trovare il calciatore, che “scende sotto casa”, promettendo “una valigetta di soldi”. La partita in questione è Bari-Roma, e siamo al secondo rifiuto di Masiello, che culmina con un litigio; furioso a dir poco, se qualche tempo dopo ancora il tuttofare si ripresenta con Nicola di Tullio, ristoratore, e, non contento di aver fatalmente incrinato i rapporti, gli propone un’altra combine. Masiello afferma che si tratti di Bari-Chievo, ma date alla mano pare proprio non sia cosi. Comunque rifiuta, per la terza volta.

Lo stalking continua, e Masiello ne è vittima e succube: tanto da venire “convocato” in un hotel da Iacovelli, e lui, evidentemente deciso a finirla con la vicenda, che fa, secondo voi? Si presenta, e non da solo, ma con Rossi, Bentivoglio e Parisi: mezza squadra titolare. Devono perdere Palermo-Bari. Anche questa volta è no, il quarto, e deve essere stato un coretto.

Ma Iacovelli non demorde, ed il giorno dopo si presenta da Masiello con 35mila euro. Il calciatore, evidentemente sempre convinto del suo no, “in stato confusionale“, li prende. A sua insaputa, probabilmente. Poi, per aver detto il quinto ed il sesto no, ne riceve altri 35mila: come dire, quando l’onestà paga.  Il 6 maggio gli viene ordinato dall’onnipresente e invasivo Iacovelli di chiamare un certo Palmiro per dare l’ok all’alterazione. Dice il giocatore: “Ho fatto finta di telefonare“. Qualche dubbio “sul comportamente di Belmonte”. A questo punti, Masiello chiude i rapporti. A fronte dei “netti rifiuti” il  Bari perderà la partita con la Sampdoria, con il Palermo, per sicurezza perde anche con il Chievo al ritorno, anche se le date non coincidono. I galletti, a onor del vero già retrocessi, la partita contro la Roma la perderanno 3-2 nei minuti di recupero, che saranno 7 per la cronaca. Ed Erik Huseklepp, come riporta tuttobari.com, al primo gol in serie A per la squadra di casa, rimarrà infastidito, piuttosto, da velate minacce degli ospiti: “Alcuni giocatori della Roma, tra cui Totti, Borriello e Cassetti, in campo continuavano a urlarmi occhio. Evidentemente erano infastiditi dalla mia prestazione“. Evidentemente.