GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra-Cavani. Uomini-squadra con licenza di inventare

GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra-Cavani. Uomini-squadra con licenza di inventare

I due attaccanti si affronteranno alle ore 15 a San Siro

(Getty images)

L’uomo-squadra è quello che, sia che giochi sia che non giochi, si fa notare. Zlatan Ibrahimovic e Edinson Cavani appartengono a questa categoria: decidono quando sono in campo e anche quando non ci sono, perché la loro assenza condiziona la manovra degli altri. Provate a immaginare un Milan senza Ibra: meno potente, più leggero, meno pericoloso, più prevedibile. E cercate, ora, di pensare a un Napoli senza Cavani: meno veloce, più macchinoso, meno contropiedista, più bloccato.

Più o meno Ibra e Cavani sono stati in campo lo stesso numero di minuti: 1650 l’uruguaiano e 1643 lo svedese; 12 gol per il Matador e 15 per Ibra. Cifre pesanti. Analizzando il rendimento dell’attaccante milanista si nota come il suo modo di giocare sia sempre finalizzato alla manovra collettiva. Spieghiamo meglio: Ibra si muove in funzione dei compagni. Questa convinzione è sorretta dai dati: 10 assist, 21 cross, 40 spizzate di testa, 87 sponde e 74 verticalizzazioni. E pure in fase difensiva il peso di Ibra si fa sentire: 28 giochi aerei e 42 palloni recuperati. Nella zona calda lo svedese risponde sempre presente: 29 tiri nello specchio della porta (1,61 a partita in media), 25 tiri fuori. La percentuale di precisione è il 53 per cento, mentre quella realizzativa è il 51 per cento, come riporta La Gazzetta dello Sport.

 Impressiona il numero dei palloni toccati da Ibra: 1166 nei 1643 minuti giocati. Cavani è fermo a quota 669 nei 1650 minuti disputati. I compagni con i quali lo svedese dialoga più frequentemente sono Robinho, Aquilani e Nocerino. Cavani, invece, «parla» quasi esclusivamente con Hamsik e Lavezzi. Ciò, è logico, dipende dallo sviluppo delle azioni volute da Allegri e da Mazzarri: il primo chiede una manovra più avvolgente (e coinvolgente), il secondo si basa soprattutto sulle ripartenze e sulla velocità.