CALCIOSCOMMESSE. 17 arrestati, c’è anche Cristiano Doni

CALCIOSCOMMESSE. 17 arrestati, c’è anche Cristiano Doni

C’è anche il capitano dell’Atalanta tra le persone condotte in carcere

(getty images)

Gli investigatori delle Squadre Mobili di Cremona, Brescia, Bologna e del Servizio Centrale Operativo stanno eseguendo dall’alba 17 provvedimenti restrittivi nei confronti di soggetti appartenenti ad una organizzazione transnazionale dedita alla combine di partite di calcio e attiva in Italia e in diversi Stati esteri. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono compresi giocatori ed ex-giocatori italiani. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa anche nei confronti del capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, già sospeso dall’attività agonistica per tre anni da parte della giustizia sportiva. Il giocatore della formazione bergamasca, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del Ravenna Calcio, sarebbe coinvolto nella combine di due partite dell’Atalanta del campionato di Serie B della scorsa stagione e di una della stagione 2009/2010. Doni non potrà avere contatti con i propri legali nelle prossime 24 ore. Nell’ambito dell’inchiesta diretta dal procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, i provvedimenti restrittivi emessi dal gip Guido Salvini riguardano, tra gli altri, Carlo Gervasoni (calciatore del Piacenza, allo stato sospeso dall’attività agonistica), Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia), Alessandro Zamperini (ex calciatore di Serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (ex giocatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma). Si tratta della seconda tranche dell’operazione LAST BET. Le indagini hanno svelato l’esistenza di un’organizzazione con fulcro a Singapore e basi operative nell’Est Europa. Il gruppo aveva l’obiettivo di alterare i risultati delle partite, anche dei campionati italiani, per ottenere profitti illegali sulle scommesse relative agli incontri truccati. I calciatori sarebbero stati collegati ad esponenti del ‘cartellò di Singapore e del ‘gruppo balcanico. E sarebbero stati corrotti per falsare i risultati dei match su cui il gruppo criminale avrebbe scommesso ingenti somme di denaro.