GAZZETTA DELLO SPORT. Ancelotti: «Per il Milan Anelka e Drogba sono perfetti Il Real di Mou vicino al Barça»

GAZZETTA DELLO SPORT. Ancelotti: «Per il Milan Anelka e Drogba sono perfetti Il Real di Mou vicino al Barça»

L’ex mister rossonero parla del calcio italiano a tutto tondo

(getty images)

La Gazzetta dello Sport intervista Carlo Ancelotti, che parla di calcio a tutto tondo. Che calcio ha visto in questi mesi da disoccupato (di lusso…)? «Il Barcellona è sempre la squadra più divertente da vedere, e forse la più forte».
Perché dice «forse»? Non ne è sicuro? Per chi pagherebbe volentieri il biglietto? «A parte il Barcellona, che mi piace tantissimo, dico Manchester City. Mancini ha a disposizione una rosa di assoluto valore. E lui è bravo, molto bravo». E’ ancora convinto che la Premier sia il torneo più bello? «Sì, è avvincente perché il titolo se lo giocano quattro o cinque squadre, mica come nelle altre nazioni. E poi è il campionato che vende di più all’estero. Qualcosa vorrà dire, no?».

Passiamo all’Italia. Il Milan è rientrato in lotta per lo scudetto. E’ il favorito? «Sì, ma lo era anche all’inizio, quando zoppicava un po’. E’ la squadra che ha vinto l’ultimo campionato e quella che ha cambiato di meno. Sono gli uomini da battere». Per gennaio, visto l’infortunio di Cassano, si fanno i nomi di Anelka e Drogba. Lei, che li conosce bene, li consiglia? «Certamente. Sono campioni integri fisicamente. Giocatori di grandi qualità, anche morali. E tutt’e due sono molti seri. Li vedrei bene nell’ambiente Milan, ma questo non significa che uno dei due arrivi».

Che dice della Juventus? «Bella realtà. Stanno facendo bene, c’è tanto entusiasmo e c’è un allenatore che è un simbolo per la società e per la gente. Conte è stato un grande capitano bianconero. E non dimentichiamo l’importanza del nuovo stadio: i giocatori si sentono a casa, rendono di più e gli avversari sono intimoriti».

Ha visto il gol di Balotelli contro la Polonia? «Stupendo. Una genialata». Con Balotelli l’Italia è a posto? «Balotelli è il valore aggiunto della Nazionale. E’ maturato in fretta a Manchester e Mancini ha avuto un ruolo determinante. Mario, adesso, è un giocatore importante del Manchester City, direi quasi indispensabile. Lui sta dimostrando continuità nelle prestazioni, è serio in campo, rispettoso e per nulla arrogante. Mi pare che abbia imboccato la strada giusta. Il talento non gli manca per farci divertire».