GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra, Boa e il 99 «Antonio come un fratello»

GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra, Boa e il 99 «Antonio come un fratello»

Zlatan e Boateng amareggiati per la mancata vittoria. E Ambrosini: «Vero, questa storia ci ha condizionato psicologicamente»

(Getty images)

Ibrahimovic ha inseguito il gol con caparbietà, come un bambino che vuole portarsi a casa a tutti i costi il gattino trovato nel parco. Forse l’aveva promesso all’amico Antonio, come ricorda La Gazzetta dello Sport. Così Zlatan nel primo tempo ha sfidato a duello Aleksandr Gutor: in 22 minuti ha tirato in porta quattro volte, il portiere del Bate si è difeso come meglio ha potuto, deviando e respingendo le cannonate dello svedese, ma al quarto tentativo non ha avuto scampo.

Zlatan, alla cinquantesima presenza in rossonero, ha esultato come al solito a braccia aperte ed è corso ad abbracciare Boateng, ma non è stata una scelta casuale: quando Zlatan gli ha messo le mani intorno al collo Prince ha sollevato la maglia per mostrare il numero 99 e lo svedese gli ha dato una pacca sulle spalle come a dire «Antonio, questo gol è per te». «La maglia di Cassano l’ho messa io perché per me è come un fratello», spiegherà Boateng a fine partita. Impossibile pensare che questa potesse essere una partita come tutte le altre. «È innegabile che il gruppo abbia risentito psicologicamente – ha commentato Massimo Ambrosini -, la situazione di Antonio ha condizionato il pre-partita, anche perché lui è entrato nel cuore di tutti. Avremmo voluto dedicargli la vittoria, gli mandiamo un abbraccio caloroso e speriamo di rivederlo presto in campo».