LA GAZZETTA DELLO SPORT. «Dai Roma, miglioriamo insieme il nostro calcio»
Una sintesi dell’articolo de La Gazzetta dello Sport. Baldini torna da d.g. dopo 6 anni: «La casta c’è un po’ meno. DiBenedetto vuol vincere subito. Totti e De Rossi? Tutto ok» …
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sei anni e mezzo dopo, è un Franco Baldini diverso. Nel ruolo, innanzitutto: lasciò nel 2005 da «consulente di mercato», torna oggi da direttore generale, coordinatore della attività di Fenucci e Sabatini. E’ diverso nello spirito: lo ricordavamo sognatore, oggi è piùpolitico. Cosa è cambiato in Italia rispetto a 6 anni fa? «La casta che c’era prima ora c’è un po’ di meno e quello che allora ci sembrava utopistico, oggi forse è realizzabile. Io ho ancora la speranza di migliorare il nostro sistema, magari cogliendo gli esempi positivi che ci arrivano da altre città: penso allo stadio senza barriere ad Udine o al terzo tempo della Fiorentina». Non sa nemmeno lui perché ha accettato la proposta di DiBenedetto. «Non c’era un motivo al mondo per lasciare Londra e tornare qui, nel solito tutti contro tutti. Perciò ho detto sì. Peraltro, non ho ancora firmato il contratto e continuerò a collaborare part time con la federazione inglese». C’è molto lavoro da fare a Roma: «Innanzitutto mettere sempre il bene della Roma al primo posto, in passato non sempre l’ho fatto». Sa cosa vogliono gli americani. «Investire, non speculare. Fare una squadra competitiva, ottenere presto risultati importanti, molto dipenderà dalla prima stagione. Aumentare i ricavi. Costruire un nuovo stadio». In panchina c’è l’uomo giusto. «Luis Enrique mi fa stare tranquillo, ha ascendente sui calciatori, diventerà un grande allenatore». SuTotti. «In quella mia intervista c’era più amore che critica. Ci sono voluti cinque minuti per chiarirsi, resto convinto che se smette di lasciarsi usare giocherà a questi livelli altri 4-5 anni». Unfine il rinnovo di De Rossi. «Abbiamo parlato, anche lui vuole trovare un accordo». La rivoluzione inizia da qui: «Tagliare i biglietti omaggio, basta con questo malcostume. In Inghilterra, se sei ricco te li compri!».