MOTO GP. Stonerissimo. Una passeggiata mondiale: ora Lorenzo è a 44 punti

MOTO GP. Stonerissimo. Una passeggiata mondiale: ora Lorenzo è a 44 punti

L’australiano domina e prenota il bis iridato. Jorge 3o posto in rimonta

(getty images)

Siamo pronti a scommettere che Casey Stoner non metterà a casa sua una grande foto della vittoria di ieri. Non perché anche lui si sia annoiato come chi guardava da fuori a distruggere tutti gli avversari per dare la spallata, forse definitiva, al Mondiale. Al contrario l’australiano si è piaciuto e ha convinto per come ha saputo reagire a una partenza non perfetta, mettendoci poco a sbarazzarsi degli sprinter Ben Spies e Dani Pedrosa per poi gestire le enormi potenzialità già fatte vedere in prova.
Designer – Quindi la gara non c’entra. Quello che è stato inguardabile in questa nuova vittoria è la livrea della sua Honda, come quelle dei compagni, diventata arancio fosforescente e stellata per festeggiare i 40 anni di corse Repsol.
Fuga – Ormai con Stoner, anche se a lui non piacciono, si può parlare solo di numeri e statistiche. Quindi siamo a 8 vittorie su 14 come nel 2007 iridato che in totale fanno 31, come Eddie Lawson, con davanti solo Hailwood, Doohan, Agostini e Rossi. In classifica, invece, i punti di vantaggio diventano 44 con 4 gare alla fine e il sogno sarebbe chiudere a casa, in Australia, tra 2 GP, il 16 ottobre, giorno fra l’altro del suo compleanno.
Rivali – Gli altri ieri non sono esistiti, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. Il tempo complessivo di gara di Stoner è di 1″ superiore al successo 2010 con la Ducati ma gli 8″ abbondanti dati a Pedrosa valgono molto più dei 5″ dati allo stesso Dani lo scorso anno.
Consistente – Simoncelli poteva tornare sul podio dopo Brno ma ancora una volta non era a posto con le gomme, ha fatto un lungo e si è accontentato di un 4o posto in ogni caso solido.
Rincorsa – Non è andata meglio a Valentino 10o «Forse abbiamo sbagliato qualcosa», ammette il pilota Ducati. Peggio va a Loris Capirossi, che investe Toni Elias mentre lottano per la penultima posizione e ci rimette la spalla destra già devastata da Assen. Per lui niente Giappone, poi si vedrà.