JUVENTUS. Vucinic si presenta: “Ho scelto la squadra più amata al mondo”

(Foto Getty Images)

Secondo giorno da giocatore della Juventus per Mirko Vucinic. La conferenza stampa di presentazione è stata inaugurata dal dg Beppe Marotta: “E’ un calciatore che non ha bisogno di presentazioni particolare. E’ un giocatore che abbia rincorso per lungo tempo e siamo riusciti ad acquisire a titolo definitivo per 15 milioni di euro pagabili in tre stagioni sportive. Siamo molto soddisfatti, lo siamo noi e lo è Conte. E’ un elemento in più che alzerà il livello qualitativo della nostra rosa. Il nostro mercato quest’anno è caratterizzato da un obiettivo prioritario che è quello di alzare il livello qualitativo del gruppo. Stiamo seguendo questo iter, non dobbiamo guardare il rapporto di prezzo e di valutazione. Quando si parla di top player si parla di elementi di qualità. Vucinic è un giocatore di indiscussa qualità. Giocatori come lui, Pirlo e Vidal sono stati indicati da esperti di calcio come giocatori di altissima qualità. Dobbiamo ancora modellare questa rosa, cercheremo di arrivare quanto prima alla definizione della rosa ufficiale. Le porte sono aperte sia in entrata che in uscita, è lecito aspettarsi di tutto”.

LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DI MIRKO VUCINIC

Ti senti un top player?
Diciamo che mi ritengo un professionista e un tesserato. Il campo mi darà ragione e dirà se sono top o qualcos’altro.

Perchè meglio la Juventus della Roma?
Perchè a Roma è finito un ciclo e sono venuto alla squadra italiana più amata e più conosciuta al mondo.

Quali sono state le motivazioni che ti hanno fatto scegliere la Juventus?
Basta il nome della squadra. Quando il mio procuratore mi ha proposto la Juventus, non ho avuto dubbi.

Zeman ha detto che puoi fare l’esterno ma che devi stare vicino alla porta. In un modulo con quattro attaccanti meglio esterno o centrale?
Ad ogni giocatore piace giocare, io mi metto a disposizione del mister e della squadra.

Ti hanno cercato dall’Inghilterra e avresti potuto giocare in Champions League. Come mai hai scelto Torino?
Il fatto che non giochiamo la Champions non mi pesa perchè quest’anno la squadra è forte e cercheremo di vincere tutto, più partite possibili.

Che ricordi hai dei tuoi nuovi compagni relativi al tuo periodo a Roma?
Ci sono momenti belli e meno belli. La cosa importante è che sono qui e che qui ci saranno solo momenti belli.

La decisione di lasciare la Roma era già avvenuta a fine della scorsa stagione o ha inciso il cambio di proprietà?
Era già deciso. Ho parlato con il direttore sportivo che all’epoca era Pradè e colgo questa occasione per ringraziarlo moltissimo. Lui e la dottoressa Rosella Sensi mi hanno dato tantissimo.

Che numero di maglia hai scelto?
Avrò il 14. Sia con il Montenegro che con il Lecce ho avuto questo come primo numero di maglia e qui il 9 ce l’ha Iaquinta.

La Roma ha fatto un passo indietro o in avanti con la nuova proprietà americana?
Non voglio rispondere a questa domanda.

Ieri hanno parlato anche Agnelli e Conte. Cosa ti ha colpito di più?
Il presidente mi ha dato una carica enorme. Spero che questa carica che ci ha trasmesso ci aiuterà durante il campionato.

Conte ti ha telefonato prima che arrivassi? Quali giocatori conosci già?
Avendo giocato tante partite contro si diventa quasi amici. Conte non mi ha chiamato prima che firmassi. Dopo mi ha chiamato e mi ha fatto un’ottima impressione.

Come collochi la Juventus? Già a livello di Milan e Inter o sotto?
Ci collochiamo da Juventus. La Juventus è una grande squadra e non lo rivelo io a voi. Siamo una squadra fatta per vincere.

Ti consideri anche un grande affare oltre che un grande acquisto, considerate le cifre che giravano sugli altri top player?
Non sono uno che lavora con la finanza, lascio a Marotta queste valutazioni.